Napoli, l’Anm contro Maresca. Lui: «Non avete mai aperto bocca sulle toghe candidate a sinistra»
Per un sindaco (in carica) riabilitato dal Csm, ce n’è uno aspirante bacchettato dall’Anm nonostante il nulla osta di Palazzo dei Marescialli. Succede a Napoli, città dove a Luigi De Magistris che lascia dopo due mandati, vorrebbe ora subentrare il procuratore in aspettativa Catello Maresca. Prima, però, l’aspirante dovrà vedersela con l’Anm che proprio ieri ha bollato come «enorme anomalia» la scelta di candidarsi nella stessa città in cui è stato magistrato. In effetti, l’ex-pm anticamorra si è infilato nelle pieghe di un vuoto legislativo. Come tanti suoi colleghi, del resto. Ma solo a lui viene rinfacciato. Forse perché a beneficiarne non sarà la sinistra.
L’associazione: «Maresca enorme anomalia»
Tanto infatti è bastato all’Anm – il sindacato delle toghe che grazie al suo ex-leader Luca Palamara tutti gli italiani hanno imparato a conoscere – per richiamare con tanta enfasi l’attenzione sul “buco nero” della legge. Peccato che lo faccia solo ora. Già, per quanto ci si sforzi, non viene alla mente analoga denuncia di «anomalia» quando ad accogliere candidati magistrati sono state liste di sinistra. È quel che pensa anche Maresca. «È addirittura paradossale – ha infatti sottolineato – che tutto questo avvenga oggi e non qualche anno fa in caso di palesi e dichiarate candidature di colleghi dichiaratamente di sinistra». E non è che per trovarli bisogna spostarsi chissà dove.
I casi di Narducci e Roberti
Tanto per restare a Napoli, basterà ricordare il pm Giuseppe Narducci, cooptato da De Magistris come assessore alla Sicurezza un minuto dopo aver chiesto l’arresto per il berlusconiano Nicola Cosentino. Oppure Franco Roberti, attuale eurodeputato Pd e prima ancora assessore regionale di De Luca. È proprio lo stesso e non un omonimo che coordinava la Dda partenopea quando questa indagò l’ex-ministro Mario Landolfi, poi assolto dall’accusa di aver favorito la camorra. E si potrebbe continuare. Guarda caso, però, per quegli incarichi amministrativi e per quelle candidature nessuno ha sentito fiatare l’Anm.
Palamara non docet
Ragione per cui si fa irresistibile il sospetto che oggi sbraiti contro la candidatura di Maresca solo perché a sostenerne la sfida, oltre a liste civiche, ci sarà anche il centrodestra. Prova ne sia la partecipazione alla presentazione del libro-denuncia di Sallusti e Palamara organizzata da Polo Sud, associazione guidata dall’ex-deputato An Amedeo Laboccetta. Proprio le rivelazioni contenute ne Il Sistema, avevano fatto sperare in un bagno di imparzialità da parte dell’Anm. Purtroppo, il doppiopesismo evidenziato sulla disfida di Napoli ci dice che quella speranza era solo un’illusione. E ci conferma che non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire. Mai così vero come in questo caso.