Nuovo altolà di Rousseau ai 5Stelle: “La banca data degli iscritti non vi appartiene per legge”

10 Mag 2021 17:13 - di Redazione

Non conosce tregue il braccio di ferro tra Casaleggio junior e la dirigenza dei 5Stelle. In un ping pong di accuse reciproche e ultimatum. L’ultimo post della piattaforma Rousseau definisce grottesche le richieste del movimento. Sulla ormai annosa questione degli iscritti che blocca le velleità da futuro leader di Giuseppe Conte. E lo sbandierato nuovo corso del partito di Grillo.

Rousseau all’attacco: siete grotteschi, sono nati i no lex

“Ci perdonerete l’ironia, ma la vicenda dei dati degli iscritti del MoVimento 5 Stelle sta assumendo dimensioni grottesche. È nata addirittura una nuova categoria di persone: i no lex.  Persone che negano l’esistenza delle legge”. Così sul blog delle Stelle che torna spiegare perché il partito di Di Maio non ha alcun diritto sui dati gli iscritti. Custoditi gelosamente nel forziere della piattaforma digitale. Come responsabile al trattamento.

Il ping pong sui dati degli iscritti custoditi dalla piattaforma

Il movimento, infatti diversamente dagli altri partiti, non ha a disposizione l’elenco dei propri iscritti. Ovvero circa 198mila nomi gestiti dall’associazione di Casaleggio. La dirigenza sostiene che l’elenco, secondo statuto, è di proprietà del Movimento e lo reclama. La lista dovrebbe essere in mano al capo politico ma materialmente tutti i dati sono in tasca di Davide Casaleggio.

Casaleggio: il movimento è senza un capo politico e legale

“Oggi l’associazione Movimento 5 Stelle non ha alcun rappresentante legale politico. Né un soggetto legittimato ad amministrare e/o rappresentare il Movimento. Ossia, in altre parole, on ha oggi alcun capo politico”. Colpa di una distrazione del reggente Vito Crimi. Che non ha inserito all’interno dello Statuto una norma transitoria. Che prevedesse il mantenimento della figura del capo politico. “O di altra figura legittimata, fino all’insediamento del Comitato direttivo. Tutto ciò ha determinato, come detto e confermato dal Tribunale di Cagliari, l’assenza di un rappresentante legale”.

Il partito non ha titolo a reclamare gli iscritti

Il partito – insiste Casaleggio – non ha alcun titolo per reclamare la lista degli iscritti. “Chiedere di violare la legge comunicando i dati degli iscritti a persone non legittimate è un atto che ci lascia sconcertati. I dati degli iscritti sono degli iscritti stessi. Sono loro che devono poter decidere l’utilizzo dei loro dati. Non può decidere né Rousseau. Che al momento li gestisce esclusivamente in qualità di responsabile al trattamento. Né altre persone non autorizzate. Che, invece, dovessero pretenderne la consegna”.

Rousseau sfodera la difesa della privacy

Chi insiste su questa strada, insomma, si pone al di fuori della legge. “Rousseau, infatti, non può assolutamente comunicare gli elenchi di iscritti a persone diverse dal legittimo rappresentante legale. O addirittura, come richiesto, a persone neanche iscritte al Movimento. Perché qualora lo facesse significherebbe operare in contrasto con quanto richiesto dalla normativa. Con la conseguenza di incorrere in gravissime sanzioni”. Un chiaro riferimento all’avvocato del popolo.

I dati degli iscritti sono degli iscritti stessi

Non è assolutamente possibile – si legge ancora a scanso di equivoci – neanche comunicare la lista di iscritti del Movimento 5 Stelle ad una neo forza politica. Che abbia una diversa associazione. Con un diverso Statuto e un diverso simbolo”. Sarebbe come comunicare i dati degli iscritti a un altro partito. La conclusione non lascia spazi di manovra. “Qualunque richiesta che possa essere in contrasto con norme sul trattamento e la protezione dei dati personali non sarà mai presa neanche in considerazione.  L’ex premier Conte, però non ci sta. Il leader in pectore del movimento sostiene che Casaleggio per legge è obbligato a consegnare i dati degli iscritti al Movimento,, Che ne è l’unico e legittimo titolare”.

Il nodo dei debiti non saldati

Sullo sfondo resta ancora aperta la vertenza sui debiti sulle mancate quote versate dai parlamentari a Rousseau.  “Continuiamo ad attendere che la promessa pubblica di saldare i debiti venga onorata. . Visto che ad oggi continua ad essere solo un annuncio sui social. I dipendenti di Rousseau sono in cassa integrazione”. Si legge in un post scriptum.

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