Paralizzato dopo un incidente a “Ciao Darwin”, in quattro rischiano il processo per lesioni gravissime
In quattro rischiano il processo per l’incidente a Ciao Darwin. La procura di Roma ha chiuso le indagini sull’incidente avvenuto durante le registrazioni della trasmissione Ciao Darwin nel 2019. Il 17 aprile di quell’anno il concorrente Gabriele Marchetti rimase gravemente ferito per una caduta al gioco dei rulli “Genodrome”.
Ciao Darwin, chi rischia il processo
A rischiare il processo con l’accusa di lesioni personali gravissime sono quattro persone. Si tratta di rappresentati della società Rti, produttrice della trasmissione che andava in onda su Canale 5, il titolare della società produttrice dell’attrezzatura utilizzata per il gioco e la titolare della società che doveva selezionare i concorrenti del programma.
Ciao Darwin, l’incidente
Gabriele Marchetti, di 56 anni, rimase vittima di una brutta caduta durante le registrazioni di una puntata del programma. L’uomo venne subito trasportato al Policlinico Umberto I di Roma e poi trasferito alla Fondazione Santa Lucia per dare inizio al percorso di riabilitazione. L’uomo è rimasto paralizzato.
Bonolis: «Umanamente molto dispiaciuti»
Da subito Bonolis aveva mostrato tutto il suo dispiacere per il concorrente e per la sua famiglia, spiegando di aver monitorato da subito la situazione e di aver fatto il possibile per dare un soccorso immediato. «Ovviamente – aveva dichiarato Bonolis – siamo umanamente molto dispiaciuti siamo vicini a lui e alla famiglia, lo siamo stati dal primo istante. Abbiamo costantemente monitorato lo sviluppo della vicenda. Vi invitiamo a seguire solo notizie ufficiali, per rispetto suo, della famiglia, ma soprattutto per rispetto della verità».
Il drammatico racconto del cugino
«Se non avessi alzato un polverone non avrebbero detto nulla. Il problema è che è emerso che altri concorrenti si erano fatti male e quindi secondo me il gioco doveva essere bloccato prima». Aveva affermato all’Adnkronos Stefano Ambrosetti, cugino del concorrente, alcuni giorni dopo l’incidente. Le sue «condizioni sono sempre uguali – aveva spiegato – Bisogna aspettare, è cosciente, ma dal collo in giù è bloccato. Sembrava ci fossero leggeri segnali ma nulla di più».