Il Ponte sullo Stretto si farà e sarà aereo. Il Pd si è pentito, ma ora è il M5S a mettersi di traverso
Il gruppo di lavoro, istituito dalla Struttura tecnica di Missione del ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili, “ritiene che la soluzione aerea a più campate per il Ponte sullo Stretto di Messina sia potenzialmente più conveniente di quella a campata unica”. E’ quanto si legge nella relazione finale del Gruppo di lavoro tecnico avviato dal precedente esecutivo per valutare gli eventuali sviluppi del progetto del sistema di attraversamento stabile dello Stretto di Messina che oggi il ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini, ha tramesso ai Presidenti del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati.
Il gruppo di lavoro, si legge ancora, “ritiene di sconsigliare le soluzioni dei tunnel subalveo e in alveo soprattutto per l’elevato rischio sismico ad esse collegato e per la mole di indagini geologiche, geotecniche e fluidodinamiche necessarie per verificarne la fattibilità tecnica, ma anche per l’eccessiva lunghezza necessaria per il tunnel subalveo e la presumibile durata degli approfondimenti necessari per la nuova soluzione del tunnel in alveo, per la quale mancano riferimenti ed esperienze”.
Ponte sullo Stretto, arriva lo stop immediato del M5S
Per il Pd il via libera al Ponte è un clamoroso dietrofront rispetto all’ostracismo dimostrato per anni nei confronti del centrodestra che lo proponeva, ma è dal M5S che arriva la posizione più retrograda e miope perfino della sinistra itaiana. “È davvero incredibile come ciclicamente si riaccenda il dibattito relativo al ponte sullo Stretto di Messina. Da decenni, periodicamente, qualcuno sente la necessità di far riemergere un progetto di vecchia concezione e di dubbia utilità anziché concentrarsi seriamente sulle reali necessità infrastrutturali del Sud, e della Calabria e Sicilia in particolare. Evidentemente non è bastato aver buttato al vento, nel corso dei decenni, centinaia di milioni in inutili progetti…”, è la prima reazione dei consiglieri comunali M5S Gioè e Santoro ed i parlamentari calabresi del Movimento, Auddino, Dieni, Barbuto, Orrico, Tucci, D’Ippolito, Parentela, Scutellà, Melicchio, Ferrara e Misiti. Cosa farà il M5S nazionale, ammesso che esista ancora. E che dirà Draghi per non sfasciare la sua maggioranza?
Musumeci reagisce: “Ce lo faremo con i nostri soldi”
Dalla Sicilia la reazione del governatore Musumeci contro il gioco di veti è ai limiti della rivolta. Musimeci parla della ferma determinazione di due regioni che sono stanche di essere periferia d’Europa e che vogliono diventare centrali nell’area del Mediterraneo grazie a “una infrastruttura irrinunciabile”. “Ulisse (così l’opera è stata battezzata dal presidente della Regione siciliana, ndr), dopo un dibattito che è ultrasecolare, aspetta solo l’avvio dei cantieri – dice il governatore Nello Musumeci -. Durante l’incontro che abbiamo avuto con il presidente di Webuild Pietro Salini, lo abbiamo ribadito: se servirà siamo pronti anche a finanziarlo parzialmente. Ma la telenovela del Ponte deve finire!”.
Fratelli d’Italia: “Siamo stanchi di stop e veti”
“Fratelli d’Italia è favorevole da tempo alla costruzione del Ponte sullo Stretto ed è stata depositata anche una mozione, tra l’altro firmata da varie forze politiche, alla Camera dei deputati. Esiste già un progetto cantierato ed è assurdo dover ancora spendere soldi per non fare nulla. Ci sono studi autorevoli che attestano la bontà del progetto, quindi non si perda altro tempo. Andiamo avanti con il progetto del Ponte già cantierato che, tra l’altro, tutela anche l’ambiente”, attacca la senatrice di Fratelli d’Italia, Tiziana Drago, intervenuta oggi nel corso di un collegamento video all’evento “Patto del Ponte” svoltosi nel Municipio di Villa San Giovanni.