«Quando solo il Msi voleva Borsellino presidente della Repubblica»: il ricordo a Radio University
«Tutti oggi rimpiangono Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Ma quando erano in vita non era proprio così». Ignazio La Russa lo ha affermato a Radio University nel giorno dell’anniversario della strage di Capaci. Sangue innocente, immagini che sono rimaste nella memoria di ogni italiano. È un dolore che non si attenua. Nella diretta, la fotografia di quanto accadde in quegli anni. E in particolare in quel giorno, il 23 maggio 1992, con l’esplosione della bomba composta da 500 kg di tritolo
Solo il Msi votò per Borsellino presidente
La destra italiana fu l’unica che propose e votò il 19 maggio 1992 Paolo Borsellino come presidente della Repubblica. La pattuglia del Movimento sociale italiano, formata da deputati e senatori, voleva indicare un nome che fosse un simbolo, per l’Italia giusta, per l’Italia bella, per l’Italia pulita. In sostanza, per l’Italia che non voleva avere nulla a che fare con il malaffare e che lo condannava. Gli uomini del Msi furono i soli a votare Borsellino come presidente della Repubblica . In chiave politica, ufficiale fu solo la destra di Almirante a scegliere Borsellino vivente, come proprio simbolo per votarlo come Capo dello Stato italiano.
Quel film “In guerra per amore”
Infine qualche parola su In guerra per amore, pellicola che tratta anche di mafia. La vicenda del protagonista, interpretato da Pif, si intreccia con la storia della mafia siciliana, in un film fortemente antifascista, ma che pone i riflettori su come Lucky Luciano dal carcere in America fornisse agli americani una lista di persone da contattare per essere aiutati a sbarcare in Sicilia. Tutti mafiosi che il fascismo aveva arrestato. E questo, nonostante fosse chiaro che fossero delinquenti. La volontà di metterli a capo delle città, secondo la teoria che riporta il film, è stata la causa del ritorno della mafia che era stata debellata, azzittita, esiliata dal fascismo.