Quirinale, Draghi: basta parlare di Mattarella. Salvini spinge per Supermario al Colle, ma il Pd…
L’affermazione di Sergio Mattarella, che ha detto che tra otto mesi potrà finalmente riposarsi, anziché placare i rumors e le illazione sula scelta del prossimo presidente della Repubblica, ha agitato ancor più le acque.
Mattarella vuole riposarsi ma in tanti pensano a un Mattarella bis
“Gran parte delle forze politiche – scrive La Stampa in un retroscena – pensa esattamente quello che pensava prima. Che il candidato più probabile a succedere a Mattarella resta Mattarella. Che anche Giorgio Napolitano fece riportare al palazzo gli scatoloni già fatti, sconfortato dalla scena di un Parlamento incapace di scegliere il successore. La formula potrebbe essere la stessa: per superare l’impasse di una raffica di votazioni a vuoto, Mattarella resterebbe dov’ è, fino alle nuove elezioni, nel 2023, quando le Camere saranno dimezzate e pronte per un nuovo presidente che sia espressione dei nuovi equilibri”.
Salvini invece spinge per Draghi al Quirinale
Un disegno che vede come fiero oppositore Matteo Salvini, che ha in mente un altro schema: puntare su Draghi al Quirinale per ottenere subito dopo lo scioglimento delle Camere e andare al voto. Un obiettivo che si scontra con quello del segretario del Pd Enrico Letta, che non vuole andare al voto nel 2022: «Gennaio è talmente lontano – afferma Letta – Il concetto essenziale che auspichiamo è la continuità del governo».
Il Pd però vuole arrivare alla scadenza naturale della legislatura
Letta – chiosa La Stampa – vuole Draghi al suo posto, a Palazzo Chigi, fino al 2023, alla scadenza naturale della legislatura. Senza contare che il Pd ha altri candidati al Colle, come Dario Franceschini e Paolo Gentiloni. In questo scenario che non resta alla finestra ad aspettare è Matteo Renzi. Che caldeggia l’ipotesi Casini al Quirinale. “Se non verrà bruciato – sottolinea ancora La Stampa – potrebbe spezzare l’asse Pd-M5S favorendo un’alleanza strategica tra centrodestra-Italia Viva e un pezzo dei dem. Ma dentro il Pd, nell’area che fu renziana e che rappresenta ancora oggi il corpaccione parlamentare, si fa anche il nome di un’altra donna, Anna Finocchiaro, ex senatrice e magistrato a riposo. Più facile che sia lei e non Rosy Bindi, ipotesi auspicata più a sinistra e tra non pochi grillini”.
Draghi: improprio parlare del capo dello Stato in carica
Una ridda di ipotesi che alimenta le manovre attorno al Colle e nella quale si fa sentire anche la voce del premier Mario Draghi che dice: “L’unico autorizzato a parlare del capo dello Stato è presidente Repubblica. E’ improprio parlare del Capo dello Stato in carica”. Come dire: basta tirare Mattarella per la giacca.