Ristoratori, Bianchini: «Sarà un’estate durissima. Con il reddito di cittadinanza nessuno vuole lavorare»
“Sarà un’estate durissima, serve una riforma immediata del Reddito di cittadinanza”. È l’ultimo appello ‘disperato’ lanciato da Mio, il Movimento imprese e ospitalità. Che da oltre un anno dà voce ai ristoratori messi in ginocchio dalle chiusure a oltranza disposte dal governo per il covid. E dall’elemosina dei vari decreti ristoro.
Mio Italia: sarà un’estate durissima. Per noi non c’è tregua
«Pensavamo che la situazione fosse grave, ma non fino a questo punto. Perché in realtà è drammatica”, spiega il presidente Paolo Bianchini. Che scatta una fotografia desolante della situazione attuale del comparto della ristorazione. Ora alle prese con l’assenza di ‘manodopera’. “I locali – ristoranti, bar, pizzerie, cocktail bar, con o senza tavoli all’aperto stanno per riaprire a pieno regime dal 1° giugno. La migliore e più fruttuosa stagione è alle porte. Eppure – dice Bianchini – in tutta Italia non si trova il personale di sala e di cucina. Sembra incredibile, ma è così”. Perché? La risposta è presto data. “Il reddito di cittadinanza spinge a rimanere comodamente sul divano. Piuttosto che a cercare una occupazione. Eppure, negli esercizi di somministrazione non si guadagna affatto male. Inoltre, chi cerca un impiego, chiede di lavorare in nero”.
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Bianchini: il reddito di cittadinanza ci ruba il personale
Insomma dopo l’agognata riapertura, la speranza di tornare a lavorare (e a incassare) si infrange contro altri guai. “Nessuno vuole lasciare un sussidio sicuro per impegnarsi in un lavoro regolarmente inquadrato. È un problema enorme che interessa più livelli istituzionali”. Il riferimento non è solo allo Stato. Ma anche le Regioni, responsabili delle politiche attive del lavoro e della formazione. “In questo senso, fra le urgenze ci sono pure la riforma dei centri dell’impiego. Che non riescono a fare matching fra domanda e offerta, e un intervento deciso sul costo del lavoro», incalza il presidente di Mio Italia. “In ogni caso, dopo le restrizioni covid, che hanno massacrato il comparto dell’ospitalità a tavola, ora si preannuncia un’estate più problematica di quanto ci aspettassimo. A causa della mancanza di personale. Per il comparto Horeca non c’è proprio tregua“.