Roma, il centrodestra si smarca dal totonomi. Michetti? «Autorevole, ma nulla è deciso»
Si può chiudere «in una settimana al massimo». A dirsi «certo» che il centrodestra possa sciogliere a giorni i nodi sulle candidature di Roma e Milano è stato Ignazio La Russa, all’indomani del vertice in cui i leader hanno ribadito che si corre uniti e che sul tavolo c’è una rosa di nomi chiara. I più quotati nel toto candidature che subito si è scatenato sono, com’è noto, quello della presidente di Federfarma Annarosa Racca per Milano e quello dell’avvocato amministrativista Enrico Michetti per Roma. Gli stessi big del centrodestra, però, ricordano che la scelta definitiva ancora non c’è stata, pur confermando le qualità delle ipotesi che stanno circolando.
La Russa: «In una settimana al massimo si può chiudere»
«Io non conosco Michetti, ma l’endorsement arrivato da vari esponenti di tutti i partiti del centrodestra trova conferme nelle informazioni positive che ho raccolto su di lui…», ha spiegato La Russa all’agenzia di stampa Adnkronos. «Nulla è stato deciso», ha però chiarito il vicepresidente del Senato, dicendosi fiducioso del fatto che si possa chiudere in tempi brevi, nel corso del nuovo vertice che potrebbe tenersi giovedì o all’inizio della prossima settimana. «Siccome non ci sono nuovi nomi in arrivo sul tavolo per Roma, si tratta di valutare quelli che abbiamo e sono certo che in una settimana al massimo si possa chiudere». «Situazione diversa per Milano», dove, ha detto La Russa, c’è un nome top secret. È in mano a Matteo Salvini, e, in attesa che ci sia la piena disponibilità di questo potenziale candidato, potrebbero slittare un po’ i tempi.
Salvini: «Ci sono nomi che non sono usciti»
Lo stesso Salvini ha precisato che «non inseguo i giornali». Rispondendo a una domanda su Racca e Michetti, ha detto che «sono nomi importanti, ma la chiusura di un accordo non la decidono i giornali. Ci sono nomi che non sono usciti». Michetti ha dalla sua il deciso appoggio dell’ala centrista, con Lorenzo Cesa e Maurizio Saccone che ne hanno sottolineato competenza e autorevolezza. Più cauto Vittorio Sgarbi, per il quale «è un civico come altri da sondare». «Ci sono stati sondaggi e ce ne saranno altri. Ci saranno approfondimenti. Io per ora sono fuori, ma se i “civici” non soddisfano, magari si torna ai politici», ha detto il leader di Rinascimento.
Il centrodestra valuta i sondaggi: non c’è solo Michetti
Il tema dei sondaggi è stato affrontato anche da Antonio Tajani. «Adesso dovremo fare dei sondaggi per vedere chi è il miglior candidato possibile. Se si segue la linea dei candidati civici, andremo sulla linea dei candidati civici, che possono aggregare al di là dei partiti. Altrimenti, seguiremo la linea dei candidati politici e noi faremo i nostri nomi al tavolo nazionale del centrodestra», ha spiegato il coordinatore azzurro, per il quale Maurizio Gasparri sarebbe un candidato politico «molto forte».
Rampelli: «FdI ha classe dirigente importante»
È stato poi Fabio Rampelli a ricordare che «FdI ha una classe dirigente importante e preparata con amministratori e professionisti di lungo corso con conclamate capacità amministrative». Anche il vicepresidente della Camera ha ribadito che «stiamo vagliando ancora diversi nomi». «Il tema posto dai leader del centrodestra – ha aggiunto – è cercare candidature civiche per essere maggiormente inclusivi e rappresentare tutte le sensibilità sociali e politiche». In ogni caso, ha spiegato, «nessuno di noi si tira indietro».