Roma, immigrato violenta una cuoca in una scuola al Torrino. Il drammatico racconto della vittima
Choc in una scuola a Roma. Una cuoca è stata violentata all’interno dei locali della mensa scolastica. È accaduto all’istituto per l’infanzia ed elementare Santa Chiara, al Torrino, alla periferia sud della Capitale. La donna, 40 anni, lavora come cuoca per la mensa della scuola parificata delle suore Francescane Missionarie del Cuore Immacolato di Maria.
Torrino, una cuoca violentata a scuola
A quanto ricostruito dalla polizia, intorno alle 10 uno sconosciuto è entrato da un ingresso secondario, forse per rubare, e ha aggredito la cuoca, abusando di lei e poi rinchiudendola in uno sgabuzzino. L’uomo l’ha violentata nel bagno delle cucine. Non c’era nessuno che potesse difenderla. A dare l’allarme sarebbe stata la stessa vittima: la donna ha contattato con il suo cellulare la dirigente. Gli investigatori della IV sezione della squadra mobile diretti da Pamela Franconieri hanno ascoltato la donna e indagano.
La testimonianza della cuoca
Come si legge su Repubblica, la donna ha tratteggiato un identikit alla polizia. «Era un uomo di colore, forse nordafricano è entrato dalla porta della cucina, me lo sono trovato davanti all’improvviso. Aveva un coltello in mano e me lo puntava contro. Prima mi ha aggredita per rubarmi i soldi, 50 euro, che avevo in tasca. Poi mi ha spinto nel bagno e mi ha violentata». La cuoca è stata trasportata d’urgenza in codice rosso al Sant’ Eugenio dove è stato attivato il percorso rosa per le donne vittime di violenza. Adesso è ancora caccia all’uomo.
«La scuola sarà presidiata da una pattuglia»
Un fatto gravissimo che ha gettato nel panico i genitori degli alunni. Come si legge su Repubblica, si è mobilitato il Comitato di Quartiere Torrino Nord. «Nei prossimi giorni – dicono le famiglie – la scuola sarà presidiata da una pattuglia e si sta predisponendo un servizio di vigilanza fisso». E poi ancora. «Non può avvenire una violenza del genere in pieno giorno dentro una scuola affollata di bambini».