Salvini smaschera i suoi odiatori: «Mi scrivono “Ti devono squartare”, i democratici fan di Fedez…»
Insulti, auguri di morte, qualche bestemmia sparsa. Contro Matteo Salvini, reo di non vederla come Fedez sul ddl Zan, si è scatenato di nuovo tutto il repertorio consueto degli odiatori social. A darne conto, in una sorta di rapida galleria degli orrori, è stato lo stesso leader leghista, che sui suoi profili ha postato le foto di alcune delle ingiurie che si sono state rivolte in queste ore.
Il solito repertorio degli odiatori social
Il leader della Lega si è limitato ad «alcuni dei tanti (attacchi, ndr), questi freschi di oggi», che danno la misura di quello che si sta muovendo contro di lui. Si va dallo splatter «Salvini lo squarterei vivo» al classico «sparate a Salvini»; dagli essenziali «Salvini muori» e «Salvini crepa», allo storico «Senza pace finché non sarà appeso a testa in giù». E questi, come sottolineato dal leader della Lega, sono solo alcuni fra gli ultimi attacchi. «Ma loro – ha commentato Salvini – sono democratici e pacifisti, ascoltano Fedez, chiedono diritti per tutti e sono contro la violenza…».
Salvini invita Fedez per un caffè, gli augurano di morire
Ma cosa ha detto Salvini per scatenare tanta violenza verbale? In sostanza, il solito: il ddl Zan non serve per punire chi discrimina, perché le leggi già ci sono, ma per zittire chi la pensa diversamente. In più, però, è tornato a invitare Fedez a prendere un caffè per parlare insieme della legge. «Ognuno può amare chi vuole, come vuole, quanto vuole. E chi discrimina o aggredisce va punito come previsto dalla legge. È già così, per fortuna. Chi aggredisce un omosessuale o un eterosessuale, un bianco o un nero, un cristiano o un buddhista, un giovane o un anziano, rischia fino a 16 anni di carcere. È già così», ha ricordato il leader della Lega, invitando di nuovo Fedez «a bere un caffè, tranquilli, per parlare di libertà e di diritti».