Solo Selvaggia non ha capito cosa hanno fatto Grillo jr e complici. E sarebbe una paladina delle donne?

21 Mag 2021 8:49 - di Adele Sirocchi

Va bene che anche Selvaggia Lucarelli tiene famiglia e che collabora col Fatto quotidiano, va bene che più volte si è prestata al killeraggio prendendo ordini da Travaglio, ma la difesa ad oltranza di Ciro Grillo e dei suoi amichetti puzza lontano un miglio di conflitto di interessi. E siccome più volte la blogger di Civitavecchia si è mostrata con l’aureola iconizzante della paladina delle donne, la circostanza si fa ancora più maleodorante.

Selvaggia Lucarelli per difendere Grillo jr evoca la macchina del fango

Addirittura, Lucarelli evoca una sorta di macchina del fango contro il pargolo del fondatore del M5S, presunto stupratore del quale nulla si seppe in era Conte  e sotto il governo grillino, regnante un Guardasigilli pentastellato. Invece ora le notizie arrivano, come avviene per qualunque indagato illustre. Come avviene da anni. E Selvaggia si scoccia. Ecco cosa ha scritto su Twitter: “Di tutta la merda centellinata con cura che esce ogni giorno dai verbali del caso Ciro Grillo non c’è una frase che faccia capire come siano andate le cose quella notte. Solo becchime per nutrire il sensazionalismo più becero, ai danni- soprattutto- della presunta vittima”.

Selvaggia Lucarelli, l’unica in Italia a non essersi fatta un’idea di cosa accadde

In pratica lei è l’unica persona in Italia a non essersi fatta un’idea di cosa è accaduto quella notte, anzi quella mattina perché la sopraffazione ai danni di una donna ubriaca è cominciata alle 9 di mattina. L’unica che non ha capito, poverina. E quindi o ci fa o ci è. E siccome non ci è, ci fa. Cavoli suoi. Ma la figuraccia resterà indelebile. Chissà che vorrà dire quel “all’inizio sembrava che lei non volesse” che uno dei quattro invia all’amico per vantarsi. E che è accaduto dopo? Chi ha fatto bere la vodka a Silvia? E come mai non si capisce quel “rifacciamo 3 contro 1”? Non si capisce che si sono scattati selfie osceni con l’altra ragazza che dormiva sul divano? E che si erano drogati? Non capisce proprio nulla Selvaggia Lucarelli?

Le chat tra Ciro Grillo e gli amici sull’uso di droghe e erba

E escono anche oggi ulteriori notizie sui giornali, desunte dalle chat che i bravi figli di papà reduci dall’orgia si scambiavano. Dopo quelle in cui si fa riferimento ai filmini dei rapporti avuti con Silvia (nome di fantasia) le battute che rimandano all’uso di stupefacenti. Tipo: «Oggi se vedemo, stecca canne del perlausen preso weed ma poi di nuovo scitto fumato come un maiale con gli altri chiamo lo spacciatore di Porto Cervo». Queste (e altre frasi) che fanno con chiarezza riferimento all’uso di droghe, sono state trovate esaminando i telefoni di Ciro Grillo (figlio del fondatore M5S Beppe), Edoardo Capitta, Francesco Corsiglia e Vittorio Lauria.

Nelle chat il disprezzo per Silvia

Scrive La Stampa: “In una lunga conversazione fra Edoardo Capitta e l’amico Luca risalente al pomeriggio del 14 luglio, quindi a poche ore dalla sospetta violenza, nella quale si descrive con dovizia di particolari e disprezzo di Silvia ciò che è avvenuto quella notte, vi sono riferimenti alla programmazione delle ferie: «Non ci vediamo fino al 29 (intende luglio 2019, ndr) – ribadisce quindi Capitta all’amico – torniamo: canna, 1 grammi per festeggiare». Sul medesimo fronte, un altro scambio WhatsApp rilevante è quello che si materializza l’1 agosto fra Ciro Grillo e il solito Capitta, dove rimbalzano queste espressioni: «Sono a Genova bro (abbreviazione dell’inglese «brother», fratello, ndr). Oggi se vedemo, yes, stecca canne del perlausen chiamo il plug (termine usato per indicare in gergo lo spacciatore) di Porto Cervo e in due minuti arriva ahahaha preso weed (erba, ndr), ma poi di nuovo scitto (si fa sempre riferimento a tipologie di droga, ndr)».

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