Vaticano, il broker Gianluigi Torzi arrestato a Londra. Ecco quali sono le accuse dei pm romani
È stato arrestato a Londra il banker molisano Gianluigi Torzi. Lo rende noto l’Adnkronos. Indagato dalla magistratura vaticana nell’inchiesta sul palazzo di Sloane Avenue a Londra è irreperibile dal 12 aprile scorso. Un mese fa scattò nei suoi confronti un’ordinanza di custodia cautelare emessa dalla procura di Roma per emissione e annotazione di fatture per operazioni inesistenti e autoriciclaggio.
Vaticano, l’inchiesta della procura di Roma
Sulla base delle indagini del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria scattate dopo la richiesta di assistenza giudiziaria del Promotore di Giustizia Vaticano, la procura di Roma ha ricostruito come una parte dei 15 milioni (che secondo i magistrati d’Oltretevere sarebbero frutto dell’estorsione di Torzi alla Segreteria di Stato) sia stata bonificata a due società inglesi dell’imprenditore molisano. E poi impiegata per l’acquisto di azioni di società quotate in borsa – per un importo di oltre 4,5 milioni di euro, che gli ha consentito, dopo pochi mesi, di conseguire un guadagno di oltre 750.000 euro – e per ripianare il debito di 670.000 euro di altre due aziende riferibili.
Le indagini
Dalle indagini è emerso anche un giro di false fatturazioni – non collegato all’operazione immobiliare londinese – che sarebbe stato realizzato da Torzi insieme con altri indagati senza alcuna giustificazione commerciale e al solo scopo di frodare il fisco.
Torzi già davanti ai giudici
Torzi è stato arrestato questa mattina a Londra dopo il mandato d’arresto disposto dal gip di Roma su richiesta dei pm della procura della Capitale, il sostituto procuratore Maria Teresa Gerace e il procuratore aggiunto Rodolfo Sabelli. I pm gli contestano i reati di autoriciclaggio e emissione e annotazione di fatture per operazioni inesistenti.
Torzi, a quanto apprende l’Adnkronos, già oggi è comparso davanti a un giudice inglese. Il magistrato ha confermato la misura fissando per la prossima settimana, il 18 maggio, una nuova udienza per valutare la richiesta di scarcerazione su cauzione.
Il broker, già coinvolto nella vicenda della compravendita dell’immobile di Sloane Avenue a Londra per la quale è sotto inchiesta da parte dell’Autorità Giudiziaria Vaticana che gli ha contestato un illecito profitto pari a 15 milioni di euro, era dichiarato formalmente latitante dal giudice della Capitale.
La difesa di Torzi
«Questa mattina è iniziato il procedimento di estradizione al quale la difesa Torzi si è opposta chiedendo la libertà su cauzione. Il giudice inglese allo stato ha rifiutato questa istanza e ha fissato una nuova udienza entro 48 ore per dare la possibilità ai difensori di dimostrare che non c’è pericolo di fuga». A dirlo all’Adnkronos l’avvocato Marco Franco difensore, insieme all’avvocato Ambra Giovene, del broker Gianluigi Torzi. «Se alla nuova udienza la richiesta verrà accolta il processo di estradizione si svolgerà con Torzi in libertà, in caso contrario si procederà con un ricorso all’Alta Corte. Siamo convinti – dice il penalista – che verrà riconosciuta l’insussistenza del pericolo di fuga e il nostro assistito potrà affrontare il procedimento da uomo libero».