Voce alle mamme, progetto per le madri straniere sole: perché l’integrazione non sia solo una parola
Voce alle mamme, il progetto dedicato alle madri straniere, sole e con figli. Perché l’integrazione sociale e l’inclusione a livello professionale non restino solo parole pregne di significato ma svuotate di contenuti e iniziative. E allora, l’integrazione è possibile e non può prescindere dalla conoscenza della lingua in cui gli immigrati vengono accolti. Un traguardo, quello dell’inclusione sociale, che dovrebbe rappresentare il secondo passo dopo l’arrivo e l’accoglienza, troppo spesso visti e considerati solo come un’occasione di business, guadagno e propaganda dei buonisti dem. Di tutt’altro avviso, dunque, il progetto che ha preso il via l’8 maggio a Milano, intitolato “Voce alle Mamme. Percorsi di lingua italiana e competenze digitali”. Finanziato da Ciscos-Ugl, organizzazione non governativa dell’unione generale del lavoro, su proposta dell’associazione Aitd onlus, Associazione Internazionale Tutela e Diritti. E rivolto alle mamme della Fondazione Asilo Mariuccia che accoglie donne sole con bambini nelle sue 3 comunità e 18 alloggi per l’autonomia che si trovano a Milano e Sesto San Giovanni.
Voce alle mamme: percorsi di lingua italiana e competenze digitali finanziato da Ciscos-Ugl
Un progetto che punta pragmaticamente all’integrazione reale. E che parte da un presupposto fondamentale: per avere informazioni. Conoscere. Esprimersi e dialogare, è fondamentale sapere la lingua del Paese in cui si vive. Si può comunicare meglio con gli altri a scuola. Al lavoro. Negli uffici pubblici e dal medico. Dal 2012, è entrato in vigore l’accordo di integrazione che prevede il raggiungimento di 30 crediti formativi per avere il livello base della conoscenza della lingua italiana A2. Queste, dunque, le premesse che danno il via al progetto “Voce alle mamme”. Conoscenza della lingua e digitalizzazione. Le due parole chiave del progetto. Ciscos-Ugl ha acquistato 10 PC ricondizionati per lo svolgimento delle lezioni online di lingua italiana. Lezioni che sono tenute da volontari reclutati proprio dai due partner del progetto.
Un progetto in corso a Milano dedicato alle mamme straniere sole e con figli
I beneficiari di “Voce alle mamme” sono le donne straniere ospiti presso le comunità e gli alloggi della Fondazione Asilo Mariuccia di Milano e Sesto San Giovanni. Dopo aver proposto l’opportunità, c’è stata da subito una grande adesione. I corsi, partiti l’8 maggio, si svolgono il sabato mattina. Le mamme hanno così la possibilità di ritagliarsi un momento solo per loro, dedicato alla formazione e al loro futuro. Grazie, infatti, al coinvolgimento di un’arte terapista, i loro bambini saranno impegnati in attività ludico-didattiche con piccoli percorsi artistici esperienziali. La formazione delle mamme, dunque, prevede temi didattici e metodologici trasversali: l’apprendimento dell’italiano per la gestione quotidiana, la lingua per la relazione con gli insegnanti e la lingua per il lavoro. Il tutto per una durata totale di 30 ore.
La proposta dell’associazione Aitd onlus rivolta alle mamme della Fondazione Asilo Mariuccia
L’obiettivo finale sta nel conseguimento della certificazione della lingua, non solo perché utile a livello burocratico, ma perché fondamentale per l’integrazione sui territori che le mamme abitano sia dentro che fuori l’Asilo Mariuccia. Grazie alla conoscenza della lingua, aumenteranno, inoltre, le opportunità lavorative: il lavoro è uno dei primi passi verso la loro autonomia.
Un corso mirato all’integrazione sociale e all’inclusione professionale
«Questo progetto – afferma allora Patrizia Conte, Presidente di Ciscos-Ugl che ha finanziato il progetto insieme alla sponsorizzazione di Aitd – mira essenzialmente a un processo di integrazione per le tante donne che vivono e lavorano in Italia. Perché a volte subiscono un processo di emarginazione proprio nell’ambito familiare, visto che i loro figli nascono e studiano qui. Le loro madri spesso parlano una lingua incomprensibile alle nuove generazioni. E, se è vero che la lingua originale serve a mantenere un contatto con la cultura del proprio Paese, molto spesso questo processo non riesce ad essere attuato. Da qui l’emarginazione per tante donne all’interno della propria famiglia, prive dello strumento della lingua per comunicare. Il progetto mira anche ad una maggiore condivisione del tempo da passare con i propri figli. Inoltre, la consapevolezza che ormai il mercato del lavoro sia digitalizzato, la conoscenza della lingua diventa fondamentale, proprio per costruire una maggiore integrazione nel mondo del lavoro».
Una possibilità d’inserimento per le madri lavoratrici straniere
«Aitd Onlus ha tra i suoi scopi primari quello di contribuire, con i propri progetti, ad assottigliare il più possibile lo svantaggio sociale presente nel territorio». Ha rilevato, a sua volta, Rossella Vitali, Presidente dell’Associazione Aitd Onlus e Presidente dei Benemeriti della Fondazione Asilo Mariuccia. «In questa ottica abbiamo immediatamente proposto a Ciscos-Ugl, che ha prontamente accettato, di finanziare questo progetto che mira a fornire alle giovani straniere – che sono sì madri ma sono anche lavoratrici –. Un sostegno che le aiuti a meglio inserirsi sia nell’ambiente lavorativo che in quello sociale e culturale, in un Paese che non è il loro».