A Barcellona Draghi si riscopre banchiere. «La ripresa post-Covid è merito del mondo del credito…»
Premiato per la sua azione da presidente della Bce. Mario Draghi è volato a Barcellona per ricevere il premio per la Costruzione europea. Un lungo intervento al Cercle d’Economia (forum aperto sui grandi temi dell’economia), poi l’incontro bilaterale col primo ministro spagnolo Pedro Sanchez.
Draghi a Barcellona per ricevere il premio Costruzione europea
Pandemia, vaccini e ripresa economica post lockdown. Tanti i temi trattati dal premier davanti ai colleghi spagnoli. A cominciare dalle ripercussioni economiche del virus. Con un plauso alla politica della banche, che ha permesso la risalita. Prima una lunga premessa. “La pandemia da Covid-19 ha colpito le nostre vite e le nostre società in maniera devastante. Hanno perso la vita almeno 3,8 milioni di persone. Un quinto delle quali in Europa. L’Italia e la Spagna sono tra i paesi più colpiti. Con un totale complessivo di oltre 200.000 decessi. L’incertezza creata dalla pandemia, assieme alle misure adottate per il suo contenimento, hanno inciso pesantemente sull’economia”.
“Con la pandemia una crisi mai registrata nella Ue”
Poi si è dilungato sulla crisi mai registrata nella Ue. “Il prodotto interno lordo è calato di 6,1%. La riduzione più forte è stata registrata in Italia e in Spagna, dove il Pil è calato rispettivamente dell’8,9% e del 10,8%. Lo sviluppo di alcuni vaccini efficaci – ha però rimarcato Draghi – ha tracciato un percorso ben definito per uscire da questa crisi. Nell’ultima settimana nellae sono stati registrati 140.000 nuovi casi. Rispetto a più di 1 milione solo due mesi fa”. Insomma gli sforzi vaccinali permettono di archiviare il peggio.
Draghi guarda alla ripresa con ottimismo. “È un ritorno alla crescita”, ha detto al Cercle dell’Economia. “Secondo le previsioni della Commissione europea, quest’anno il prodotto interno lordo crescerà del 4,2%. Queste previsioni potrebbero essere riviste al rialzo, con il ritorno della fiducia fra le imprese e le famiglie”.
“La ripresa è merito delle banche”
La rapidità di questa ripresa, secondo l’ex numero uno della Bce, è merito dei responsabili politici di tutto il mondo. Ma soprattutto del sistema finanziario e delle misure adottate dalle banche centrali. Che “hanno implementato risolute misure di politica fiscale e monetaria a sostegno dell’economia. I regolatori del sistema bancario hanno concesso moratorie sui prestiti. Oltre a sospendere alcune delle loro norme prudenziali. In modo tale da prevenire il rischio di una stretta creditizia”. Una scelta, secondo il banchiere Draghi, che ha evitato una recessione ancora più grave. E salvaguardato milioni di posti di lavoro. Quindi, ha aggiunto, “le ragioni per mantenere una politica monetaria e fiscale espansiva restano convincenti”. Insomma a Barcellona il premier italiano riscopre l’antico banchiere che è in lui.
L’espansione di bilancio ha salvato economia e posti di lavoro
“Durante la pandemia, abbiamo utilizzato strumenti importanti per proteggere la capacità produttiva delle nostre economie. L’espansione di bilancio si è maggiormente focalizzata sul mantenere in vita le imprese e salvaguardare il lavoro”, ha detto. “Ora dobbiamo fare in modo che la domanda aumenti per raggiungere tali livelli di offerta”. E ancora: “Dobbiamo fare in modo che la ripresa sia equa e sostenibile. Nel recente passato ci siamo dimenticati dell’importanza della coesione sociale. Abbiamo dato la democrazia per scontata e abbiamo ignorato il rischio del populismo“.