Altro che ritorno in Rai, Giletti resta a La7 e raddoppia con un programma sulla mafia: “Abbattiamoli”
Altro che ritorno in Rai, non solo Giletti resta a La7. Ma raddoppia i suoi impegni in prima serata, con un programma sulla mafia intitolato emblematicamente Abbattiamoli. Incompreso dalla Rai che, dopo la fuoriuscita da viale Mazzini e il suo approdo a La7 lo ha corteggiato a lungo. Lasciato solo in prima linea da illustri colleghi nella sua veemente battaglia contro la mafia. Condotta a suon di inchieste, colpi di scoop e ospitate eccellenti con Non è l’Arena. Forte di ascolti di grande successo e di una rivendicata libertà di movimento, Massimo Giletti, non solo resta alla guida del talk di approfondimento giornalistico, ma addirittura raddoppia. La fiducia della rete nel suo alfiere anti-mafia, infatti, ha fatto guadagnare al giornalista tv un’altra prima serata (forse il giovedì), dedicata al cavallo di battaglia del conduttore: un reportage sulla mafia dal titolo emblematico: Abbattiamoli.
Giletti resta a La7 e raddoppia con un programma sulla mafia
Animato dal fuoco sacro della notizia e da uno spirito di riconoscenza verso la rete che lo ha accolto dopo l’addio alla Rai, Giletti è pronto a rimettersi sulle tracce della trattativa tra lo Stato e la mafia, e sulle orme della lezione impartita, fino alla morte, da Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Un reportage a puntate che si preannuncia ricco di approfondimenti e testimonianze che il giornalista saprà declinare agli stilemi tipici dell’intrattenimento intelligente, coraggioso e documentato. Una formula che, oltre a rinverdire di stagione tv in stagione tv la sua cifra stilistica, garantisce alla rete ascolti da record. Del resto, Giletti non è nuovo a campagne e inchieste performanti: nona caso da tempo il conduttore è sotto scorta, dopo le minacce e gli avvertimenti ricevuti nei mesi scorsi.
Sul “Corriere della sera” Giletti si leva qualche sassolino dalla scarpa
Un periodo tosto, quello che ha affrontato recentemente il giornalista, che sulle colonne del Corriere della Sera ha voluto togliersi qualche sassolino dalla scarpa. Per esempio, asserendo: «Sono stato lasciato solo da tanti colleghi. Se questa battaglia contro i boss, nel periodo del Covid, l’avessimo fatta in tanti, non sarei entrato nel mirino di Cosa nostra». Ma, di contro, sono state proprio la sua pervicacia e la sua intraprendenza ad acuire il successo su La7. Una risposta, quella che il pubblico ha dato a Giletti in termini di ascolto, che esprime la fedeltà dei telespettatori e un indice di gradimento basato su coerenza e passione giornalistica. Motivo di grande soddisfazione per il padrone di casa di Non è l’Arena che Giletti spiega nell’intervista dicendo: «Chi fa numeri importanti è oggetto di attenzioni. Ma io scelgo sempre con il cuore. Non potrò mai dimenticare che il giorno in cui stavo seppellendo mio padre, nel gennaio 2020, mi sono sentito abbracciare alle spalle. Mi sono girato e c’era il mio editore, Urbano Cairo».
Smentite le voci di un rientro in Rai del conduttore
Eppure, proprio in questi giorni si erano rincorsi vari rumors su un possibile ritorno di Giletti alle origini. Un passo indietro che, tra gli altri, TvBlog smentisce, definendo «insistenti» le voci. Specie quelle che quotavano il conduttore di nuovo in viale Mazzini, che potrebbe essere la soluzione alla crisi in cui versa la seconda rete della televisione pubblica nel trovare una trasmissione di successo, di pubblico e di critica...