Astrazeneca ai giovani, è caos: il governo si sfila, i virologi rilanciano l’allarme
«Dovremmo avere una posizione forte, chiara e definita che venga dalle autorità responsabili». Sul caso Astrazeneca ai giovani è Massimo Galli a rilanciare il tema della responsabilità sulle linee di indirizzo rispetto all’utilizzo dei vaccini. «Il punto fondamentale su cui mi piacerebbe fosse fatta chiarezza è su quanto questo vaccino resta strategico per completare il quadro di vaccinazione nel nostro Paese», ha detto il direttore del dipartimento di malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milano, ospite di Agorà, su Raitre. «C’è stato – ha aggiunto – un tira e molla veramente increscioso, anche con dei difetti di inadeguatezza di comunicazione imbarazzanti su questo vaccino». Astrazeneca? «È sbagliatissimo proporre questi vaccini ai giovani, specialmente alle donne. Sono sempre stata convinta che non bisognerebbe darli a persone di età inferiore ai 55 anni», ha ribadito l’immunologa Antonella Viola
Chi deve decidere su Astrazeneca ai giovani?
Un tira e molla che sembra proseguire ancora nel dibattito riacceso con forza dai casi della ragazza di 18 anni ricoverata a Genova per una trombosi venosa cerebrale e della donna di 42 di Lucca finita in rianimazione per un ictus. Il punto resta chi debba decidere. Nel governo sia il sottosegretario alla Salute, Pier Paolo Sileri, sia l’altro suo omologo Andrea Costa si sono detti favorevoli a non somministrare Astrazeneca ai giovani, specie se donne, richiamando le raccomandazioni dell’Aifa al riguardo. Così sono le Regioni e i loro Open day a finire sotto accusa, ma, come ha ricordato il governatore della Liguria, Giovanni Toti, raccomandazioni o meno dell’Aifa, Astrazeneca in Italia è a tutt’oggi autorizzato per tutti, senza distinzioni di sesso e fasce d’età.
Le Regioni non ci stanno allo scaricabarile
«Non ho nessuna competenza diretta per dire che cosa bisogna fare con i vaccini: mi attengo alle indicazioni dell’Istituto superiore di sanità, del Comitato tecnico scientifico, della struttura commissariale, che ci dicono che quel vaccino è autorizzato da Ema per tutte le età dai 18 agli over. Direi che, di fronte al parere di Ema, quello di Toti conta poco», ha sottolineato il governatore della Liguria, che già in passato, a proposito dei criteri di priorità nelle vaccinazioni, aveva ricordato che i territori si attengono alle indicazioni che arrivano dalla struttura centrale. Insomma, che lo scaricabarile è un giochetto che non può reggere.