«Bella Ciao andrà cantato per legge». Boldrini e compagni vogliono renderlo “inno istituzionale”
Bella Ciao andrà cantata obbligatoriamente. Per legge, dopo l’inno nazionale, in occasione delle cerimonie ufficiali. Se dovesse passare la proposta di legge del Pd, firmata tra gli altri da Laura Boldrini, Emanuele Fiano e Stefania Pezzopane, l’inno partigiano sarà “imposto” in caserme, scuole e probabilmente anche alle partite di calcio.
La proposta di legge, degna della vecchia Unione sovietica, è stata depositata alla Camera con il numero 3035. Secondo i firmatari, prevalentemente Pd, la canzone popolare Bella ciao che è da sempre associata alla Resistenza è ormai un inno che è “espressione popolare dei più alti valori alla base della nascita della Repubblica”. Quindi non deve essere più facoltativo, ma imposto, per legge. Secondo i firmatari del testo, per la maggior parte deputati dem, vanno date disposizioni riguardanti la sua esecuzione nelle cerimonie ufficiali per la festa del 25 aprile.
“Bella Ciao” come inno istituzionale, in stile Unione sovietica
Ecco che cosa recita la proposta di legge. “Si intende riconoscere finalmente l’evidente carattere istituzionale a un inno che è espressione popolare – vissuta e pur sempre in continua evoluzione rispetto ai diversi momenti storici – dei più alti valori alla base della nascita della Repubblica”. La proposta di legge si compone di un solo articolo, diviso a sua volta in due commi.
“Nello specifico, pertanto, con l’articolo 1, comma 1, si prevede il riconoscimento da parte della Repubblica della canzone Bella ciao quale espressione popolare dei valori fondanti della propria nascita e del proprio sviluppo. Il comma 2 dello stesso articolo stabilisce, inoltre, che la canzone ‘Bella ciao’ sia eseguita, dopo l’inno nazionale. In occasione delle cerimonie ufficiali per i festeggiamenti del 25 aprile, anniversario della Liberazione dal nazifascismo”.
Pdl bocciata anche a sinistra: “Antifascismo da passerella”
“Possiamo pertanto affermare con certezza – si legge nella relazione della Pdl – che Bella ciao non è espressione di una singola parte politica, ma che, al contrario, tutte le forze politiche democratiche possono ugualmente riconoscersi negli ideali universali ai quali si ispira la canzone: la lotta patriottica contro ogni forma di prevaricazione e di abuso di potere; la lotta per la libertà personale e quella del proprio Paese rispetto a ogni forma di oppressione dittatoriale; la riaffermazione dell’identità nazionale attraverso il ricordo e la memoria civica; la difesa dei diritti e la battaglia per l’emancipazione sociale; il diritto di cittadinanza e di civile convivenza all’insegna della tolleranza e dell’uguaglianza fra i popoli”. Insomma, per Boldrini, Fiano e compagni Bella Ciao sarebbe addirittura un inno patriottico, quindi sovranista.
Una proposta di legge duramente criticata anche a sinistra. Come osserva Marco Rizzo, segretario del Partito comunista, “le politiche del Pd su questa tematica sono un classico antifascismo da passerella”. “Infatti non è un caso – dice Rizzo all’Adnkronos – che proposte simili vengano alla luce sempre appena prima di un periodo elettorale. Adesso ci sono le elezioni amministrative e viene fuori questa proposta. Nelle scorse tornate elettorali c’era l’allarme per ‘l’onda nera’, ‘attenti arriva Salvini’, adesso con Salvini ci governano. Il Pd è la costruzione politica più ipocrita che ci sia”.