Berlusconi: «Con il ddl Zan a rischio la libertà di opinione, difendere la famiglia può diventare “reato”»
«La solidarietà e l’affetto che mi sono stati espressi da tanti italiani mi hanno commosso». Lo sottolinea Silvio Berlusconi in un’intervista esclusiva al Giornale. «Ma mi hanno anche dato la forza di affrontare una strada difficile. Cioè, quella con le conseguenze e le complicanze di un male insidioso e tremendo, lo stesso che ha seminato tanti lutti e tanto dolore in Italia e nel mondo». Un “grazie particolare” ad Antonio Tajani e a tutti coloro che con lui «stanno mandando avanti Forza Italia nel modo migliore, con lealtà e dedizione, consultandosi continuamente con me».
Berlusconi sul ddl Zan
Poi il Cav entra nel dibattito politico iniziando dal ddl Zan. «È un grave errore, perché non allarga la platea dei diritti e pone una grave questione di libertà. Io sono ovviamente per l’assoluta parità fra tutti i cittadini, che sono portatori di diritti in quanto persone. Ogni distinzione basata sugli stili di vita, sul sesso, sull’orientamento sessuale, sulle opinioni, sull’etnia di appartenenza, sulle convinzioni religiose, sulle disabilità, sulla classe sociale è assolutamente inaccettabile. Per questo le tutele devono riguardare tutti i cittadini, non determinate categorie in particolare. Ma le leggi», continua Berlusconi, «a questo proposito esistono già. E se non bastano possiamo aggravarle e inasprirle. La legge Zan non aggiunge nulla a questa tutela. Invece porta invece con sé un grave rischio: quello di limitare la libertà di opinione».
Inconcepibile la maternità surrogata
«La difesa della famiglia tradizionale proposta come valore, o l’opposizione a pratiche come la maternità surrogata, potrebbero essere definite come atti di discriminazione. E quindi diventare perseguibili. Come minimo, si lascia una discrezionalità interpretativa che sarà fonte di un contenzioso infinito e pericoloso. Per questo», aggiunge Berlusconi, «non la possiamo certamente votare. La nostra senatrice Ronzulli ha presentato un’altra proposta di legge, che affronta il tema della tutela dalle discriminazioni in uno spirito liberale. Quella è la strada da seguire».
L’operazione Brugnaro-Toti
Un passaggio sull’operazione Brugnaro-Toti. «Mi ha rattristato, perché fa l’opposto di quello che sarebbe necessario», puntualizza Berlusconi. E cioè «unire le forze per rilanciare una grande area liberale, cattolica, europeista, garantista, di governo del Paese. Questo è anche per il futuro il ruolo insostituibile di Forza Italia. Tutti i tentativi di frammentazione accaduti finora hanno avuto vita breve e nessuna prospettiva politica. Non capisco perché questa volta dovrebbe essere diverso».
Berlusconi e i rapporti internazionali
In tema di gestione dell’immigrazione «certamente i buoni rapporti stabiliti da Draghi negli anni in Europa gli saranno d’aiuto. Vedete, i rapporti internazionali sono fatti anche di credibilità e di fiducia personale. È quello che io ho fatto per molti anni, cercando di stabilire i migliori rapporti possibili con un grande numero di leader europei e mondiali. Sono rapporti che durano anche oggi. E che non ho esitato ad utilizzare per convincere le cancellerie europee ad assumere un atteggiamento generoso e solidale verso l’Italia». Ad esempio, «quando si è trattato di decidere per esempio sul Recovery Plan, il più grande piano di aiuti al nostro Paese dai tempi del Piano Marshall».