Berlusconi è tornato, segnale agli alleati: senza di me l’Europa non darà l’ok a un governo di destra

3 Giu 2021 10:31 - di Adele Sirocchi
Berlusconi

Silvio Berlusconi è tornato, con due obiettivi. Mettere pace tra i litiganti in Forza Italia (riconfermando alla guida del partito Antonio Tajani)  e allo stesso tempo inviare segnali agli alleati Salvini e Meloni. Per prima cosa, in una intervista al Giornale che segna la sua “resurrezione” politica, smentisce l’idea di un nuovo predellino: nessuna fusione in vista con la Lega ma di sicuro una diarchia per presidiare l’area di centrodestra assieme a Salvini e magari trasportare la Lega nel Ppe.

Berlusconi su Giorgia Meloni: risorsa importante ma…

Quanto a Giorgia Meloni, come chiosa Pietro Senaldi,  Il Cavaliere la definisce «una risorsa importante», ma le contrappone «l’identità liberale che rende Forza Italia diversa da tutti». A prescindere dai numeri, è la rivendicazione di Berlusconi di avere ancora il ruolo di lume dell’alleanza, una sorta di green pass essendo il solo che Bruxelles considera vaccinato contro l’antieuropeismo. Insomma è Silvio il garante per il centrodestra a Bruxelles, Silvio l’insostituibile. Il vero artefice del governo Draghi che sta ridando ossigeno al Paese. Al termine di questa narrazione ci sarebbe nei suoi progetti l’ascesa al Quirinale.

Berlusconi accarezza il sogno del Quirinale

Un’ipotesi, quella di Berlusconi presidente della Repubblica, avanzata proprio da Matteo Salvini a fine gennaio. Dopo di che, nei retroscena sul Colle, Salvini veniva dato nelle ultime settimane  come grande sponsor di una presidenza di Mario Draghi. Per poter poi andare al voto. Ma i sondaggi che danno in forte ascesa Fratelli d’Italia hanno forse fatto cambiare idea al leader del Carroccio, spingendolo verso le porte di Arcore per riconoscere a Silvio Berlusconi il ruolo di padre nobile del centrodestra. Un tutoraggio che è tutt’altro che finito.

Berlusconi: alle comunali solo candidati civici

E’ sempre Il Giornale (quotidiano di famiglia) a commentare oggi l’effetto dirompente che l’intervista di Berlusconi avrebbe avuto nello scenario politico. Ma le parole del Cav vengono lette da tutti soprattutto come un tentativo di fissare le coordinate in un centrodestra che ancora non trova la quadra sui candidati alle comunali. Proprio su questo tema – sottolinea Il Giornale –  Berlusconi ha messo in chiaro alcuni punti, per esempio che il profilo ideale a cui pensa non sono i «mestieranti della politica», ma piuttosto personalità esterne, candidati civici, che si rendano disponibili a impegnarsi per la loro città.

Crosetto: a Roma bloccano tutti i nomi proposti da Giorgia Meloni

E c’è chi in Fratelli d’Italia avanza un sospetto. Sospetto che Guido Crosetto affida a Repubblica. “Già cinque anni fa Tajani bloccò la candidatura di Giorgia e fece vincere la Raggi. Ora la storia si ripete, vengono bocciati tutti i nomi proposti dalla nostra presidente”. A Roma non si vuole vincere? Si chiede lo stesso Crosetto.

 

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