Brescia, tunisino rapina un automobilista e poi ha un infarto: l’italiano derubato gli salva la vita
“Italiani, brava gente”. Oggi potrà dirlo ad alta voce il ladro tunisino che ha avuto un infarto e ha avuto la vita salvata dalla vittima italiana. Il singolare episodio, degno di un racconto di Charles Dickens, non è avvenuto a Londra in una fredda notte di Natale, ma a Brescia in una tiepida mattina di giugno.
La stampa locale fornisce anche ora e indirizzo: oggi alle 8, a Via Cefalonia. Qui accade prima il tranello dove era caduto un ignaro automobilista bresciano. Un impiegato di banca sale sulla vettura per andare al lavoro. Nelle vicinanze, però, si è appostato un ladro tunisino che ha teso il suo tranello. Ha bucato una gomma, per costringere l’impiegato a sostituirla.
A Brescia una storia da libro Cuore
Secondo Brescia Today, l’automobilista, a quel punto, vista la gomma a terra, si è rimboccato le maniche per cambiarla, lasciando incustoditi sui sedili borsello, portafoglio e cellulare. Il ladro ha colto l’attimo e si è portato via tutto. Ma dopo pochi passi si è sentito male e si è accasciato a terra. Il ladro ha avuto un infarto, che l’ha lasciato senza fiato e senza nemmeno la forza di chiedere aiuto.
Il ladro con l’infarto in codice rosso all’ospedale di Brescia
La vittima si è trasformato in buon samaritano e non ha invece esitato a prestare soccorso al proprio ladro. Ad offrire aiuto anche altri passanti e un infermiere che ha attivato il defibrillatore in dotazione alle polizia locale di Brescia, giunta sul posto. L’uomo, un cittadino nordafricano di 45 anni, è stato rianimato all’istante, prima di essere ricoverato d’urgenza in ospedale, in codice rosso, dove è ancora ricoverato ma fuori pericolo di vita grazie alla sua vittima.
Il giornale locale osserva che, probabilmente, senza il defibrillatore semiautomatico in dotazione alla Polizia Locale di Brescia, il ladro non avrebbe avuto scampo. Di sicuro, la prossima volta che qualche predicatore da tastiera della sinistra vorrà attaccare gli italiani “razzisti” e “xenofobi”, farà meglio a contare fino a cento.
(Foto copertina archivio Ansa)