Centrodestra, l’altolà di Tajani e Toti a Salvini: «Un’annessione alla Lega? Nemmeno per idea»
Freni, distinguo, precisazioni. All’indomani della proposta di Matteo Salvini di dare vita a una federazione del centrodestra, accolta con un’apertura da Silvio Berlusconi, gli ambienti azzurri – e non solo – continuano a manifestare una certa freddezza. E, soprattutto, a sentire l’esigenza di chiarire che “federazione” non è “annessione”. Molti osservatori, infatti, hanno letto la mossa del leader leghista come un’Opa, magari anche un tantino ostile, sul centrodestra.
Tajani: «Un’annessione alla Lega? Mai»
«Allo stato non c’è alcuna ipotesi di fusione con la Lega. Salvini ha fatto una proposta di federazione, non di fusione. Abbiamo cominciato a esaminare l’argomento», ha detto Antonio Tajani a Libero, rispondendo in un modo che non ammette replica alla domanda su una possibile annessione alla Lega: «Non succederà mai». «Non saremo mai succubi o annessi al Carroccio. Noi siamo fieri della nostra identità, della nostra storia. E poi ci sarebbe un problema a Bruxelles». Tajani, infatti, ha ricordato che «noi facciamo parte del Ppe, la Lega no. E quindi, a livello comunitario, non si può fare un gruppo unico. Altro tema è se Salvini decidesse di avviare un percorso di avvicinamento al Ppe. Noi potremmo agevolare questo cammino. Ma la Lega non ce l’ha mai chiesto».
«L’esistenza di Forza Italia è un bene per tutti»
Quanto alle reazioni suscitate dall’apertura di Berlusconi all’interno di Forza Italia, con la netta contrarietà di Mara Carfagna e Mariastella Gelmini, Tajani ha spiegato che «Berlusconi vuole la collaborazione di tutte le forze che compongono il centrodestra». Dunque, «sì a forme di collaborazione più solide con i nostri partner, no alla rinuncia del simbolo e della storia di FI». «Il nostro partito ha un patrimonio di relazioni internazionali unico, ha credibilità all’estero e cultura di governo. L’esistenza di FI è un bene per tutti. Invece di parlare di fusione, ritengo – ha sottolineato il coordinatore nazionale azzurro – che il modello migliore sia la Casa delle Libertà».
Toti: no alla Lega che si allarga all’intero centrodestra
Il dibattito ha coinvolto anche Giovanni Toti, per il quale «se parliamo di andare verso un partito unico, con una collocazione chiara all’interno del Partito popolare europeo, è un progetto ambizioso e anche un mio vecchio pallino, ma occorre un percorso molto complesso, la cui dinamica è bene chiarire sin dai primi passi». Dunque, ha chiarito il leader di Coraggio Italia, parlando con Repubblica, «mi auguro che Salvini lo espliciti». «Chi ha aderito a Coraggio Italia – ha proseguito Toti – non può stare in un partito troppo spostato a destra. Se si pensa di prendere l’intero centrodestra e allargare i confini della Lega, non faremmo un regalo a noi stessi e neppure alla Lega stessa. Un grande partito conservatore deve unire anime diverse su temi come i diritti civili e l’immigrazione. Questo – ha concluso – è uno dei punti di chiarire sin dai primi passi».