Chi è il ghanese ferito dal poliziotto a Termini (video): girava per Roma danneggiando chiese, mai espulso

20 Giu 2021 17:02 - di Leo Malaspina

Momenti di paura oggi a Roma dove un ghanese di 44 anni è stato avvistato da un addetto alla vigilanza della stazione Termini mentre si aggirava armato di coltello nei pressi di un’uscita della scalo. Nel tentativo di bloccarlo, un agente della Polfer ha esploso un colpo che lo ha ferito all’inguine. L’uomo, con precedenti, è stato portato in ospedale in codice rosso, ma non sarebbe in pericolo di vita. Ma chi è questo immigrato che ha scatenato il panico alla stazione? Un nome noto, un curriculum pesantissimo…

Il poliziotto ha sparato a Termini per impedire una strage

“Ieri sera, a Roma, intorno alle ore 19:20, è giunto al Centro Operativo della Polizia Ferroviaria la segnalazione di un individuo presumibilmente straniero che, armato di coltello, stava minacciando gli utenti della stazione ferroviaria di Roma Termini. L’uomo è stato immediatamente rintracciato dai poliziotti all’esterno dello scalo ferroviario in via Marsala, mentre brandiva un coltello da cucina di grosse dimensioni“, è la versione ufficiale della questura di Roma sull’arresto del ghanese che ieri ha seminato il panico, armato di coltello, nella zona della stazione Termini. “La persona, nonostante i numerosi inviti degli agenti a calmarsi, ha iniziato ad aggredire con scatti repentini ed incontrollati, i poliziotti che hanno iniziato un’opera di contenimento, volta a tutelare l’incolumità dei passanti che in quel momento si trovavano nella strada. Percepita l’imminenza di una nuova aggressione un operatore è stato costretto ad utilizzare l’arma in dotazione e ad esplodere un colpo in sicurezza, indirizzandolo -viene rilevato- agli arti inferiori per interrompere l’azione pericolosa”.

Il ghanese ferito era noto alle forze dell’ordine per tanti motivi

“L’individuo, I.A. , di 44 anni, sedicente cittadino ghanese, con numerosi precedenti di polizia, per atti di violenza contro là persone, è stato così disarmato, immediatamente soccorso e trasportato presso l’Ospedale Umberto I, dove, d’intesa con l’Autorità Giudiziaria, è tuttora piantonato in stato di arresto per i reati di tentato omicidio, porto abusivo d’arma, resistenza e minaccia a Pubblico Ufficiale. L’uomo si era già reso responsabile di alcuni episodi che ne avevano connotato la pericolosità sociale: in passato aveva danneggiato alcune statue sacre presenti in alcune Chiese di Roma, manifestando poi ai poliziotti atteggiamenti di odio nei confronti della religione cristiana”.

Inoltre, ad aprile 2020 , “era stato sorpreso più volte in piazza San Pietro e denunciato per resistenza e minaccia a pubblico ufficiale nonché per offesa a una confessione religiosa e nel giugno di quest’anno è stato nuovamente denunciato per danneggiamento e lesioni in quanto resosi responsabile di lancio di bottiglie contro il centro islamico di Via San Vito a Roma; circostanza in cui è rimasto ferito anche l’imam”.

Sulla posizione del cittadino straniero, irregolare sul territorio italiano, sono emerse difficoltà legate all’attribuzione della nazionalità dovute alla mancata conclusione delle procedure di riconoscimento presso le Autorità Consolari del Gambia, Costa d’Avorio, Nigeria e Ghana avviate nel 2017 che hanno reso non eseguibili le procedure di espulsione a suo carico“.

L’apporto delle testimonianze dei cittadini “che, casualmente, hanno assistito alla scena, ha contribuito alla ricostruzione dei fatti, anche attraverso filmati amatoriali che, raccolti dalla Polizia, sono al vaglio della Magistratura”.

 

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