Copasir, Urso eletto presidente. La Lega diserta il voto. Meloni: «Al lavoro nell’interesse della nazione»
Adolfo Urso è stato eletto presidente del Copasir. Fumata bianca alla prima votazione della plenaria per eleggere il successore del leghista Raffaele Volpi alla guida del comitato di controllo dei servizi. Che per legge spetta all’opposizione.
Copasir, Adolfo Urso eletto presidente
Il senatore di Fratelli d’Italia, già vicepresidente dell’organo di controllo degli 007, è stato eletto con 7 voti a favore. Assenti alle votazioni gli esponenti leghisti Volpi e Arrigoni. Nessun contrario. Una scheda bianca. Al senatore di FdI sono andati i voti dei 5Stelle (Dieni, Castiello e Cattoi), di Forza Italia con Fazzone e Vito. Del Pd (Borghi) e di Italia Viva (Magorno).
La Lega diserta il voto. A favore Pd, 5stelle e renziani
Sette voti in totale, ne bastavano 6, per l’investitura alla guida di San Macuto. Ruolo chiave delle più delicate vicende che riguardano la sicurezza del paese. Si conclude così una vicenda complessa durata per settimane. Per la dura opposizione della Lega a lasciare il testimone all’unico partito di opposizione. Dopo l’ingresso del Carroccio nel governo Draghi. Grazie all’intervento dei presidenti di Camera e Senato, più volte sollecitati da Fratelli d’Italia. si è arrivati alle dimissioni del presidente leghista. Ed è stato possibile procedere all’elezione del nuovo presidente. Sanando un vulnus istituzionale.
Un successo per Fratelli d’Italia
Un successo sudato per Fratelli d’Italia. Una scelta condivisa dai 5Stelle e Pd. Che hanno chiesto per mesi l’attribuzione della presidenza del Copasir. Una soluzione che non va giù alla Lega che diserta la seduta. Matteo Salvini mastica amaro. E ribadisce che la soluzione sarebbe dovuta passare per le dimissioni di tutti i membri. Per arrivare a un comitato del tutto nuovo. Il leader leghista non risparmia Casellati e Fico “che non hanno rispettato la legge”. “La presidenza del Copasir spetta all’opposizione. Ma va cambiata la composizione del Comitato”. Così il leghista Ferrari. “La Lega si è dimessa nel rispetto della legge e delle istituzioni. E coerentemente non cambia idea. Stupisce, in questa situazione, il silenzio dei Presidenti di Camera e Senato”.
Meloni: Buon lavoro, lavorerà nell’interesse della nazione
Giorgia Meloni è la prima a commentare con soddisfazione. “Congratulazioni e buon lavoro da me e da Fratelli d’Italia ad Adolfo Urso. Neo presidente del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica. E il nostro ringraziamento al presidente uscente Raffaele Volpi per il lavoro svolto”. “Già da vicepresidente del Copasir, il senatore Urso aveva dimostrato capacità e competenza. E siamo certi ha aggiunto la leader di FdI – che saprà ricoprire questo importante e delicato incarico allo stesso modo. Sempre nell’interesse della Nazione e degli italiani”. Auguri di buon lavoro anche da Forza Italia con Elio Vito, che aveva rimesso il suo mandato, e dai 5Stelle.
Sul tavolo di Urso dossier importanti
Sul tavolo del neo-presidente dossier importanti e cruciali. A partire dall’uccisione in Congo dell’ambasciatore Luca Attanasio e del carabiniere Vittorio Iacovacci. Al focus sul sempre caldo scenario libico, dove diplomazia e 007 italiani sono impegnati, sia sul fronte economico, che su quello dei flussi migratori. Da affrontare ci sarà pure il caso Mancini-Renzi. Dopo l’incontro in Autogrill fra il leader di Italia Viva e l’agente del Dis. Già previsti, invece, l’indagine conoscitiva sul settore dell’energia che vedrà la pentastellata Dieni e il leghista Arrigoni a fare da relatori.
Un curriculum politico di lungo corso
Padovano di nascita, vissuto in Sicilia, Adolfo Urso, 63 anni, tre figli, ha un curriculum di lungo corso nella storia della destra. Senatore di Fdi dal 2018, presidente della Fondazione FareFuturi. Gli esordi nel Msi da militante, giornalista del “Secolo d’Italia”, il neopresidente del Copasir è stato tra i fondatori di Alleanza nazionale. In Parlamento dal 1996. Poi incarichi di governo nel secondo e nel terzo esecutivo Berlusconi. È stato viceministro alle Attività Produttive, con delega al Commercio estero. Ricandidato con il Popolo della Libertà alle elezioni del 2008, viene nominato nel quarto governo Berlusconi sottosegretario per lo sviluppo economico. E nel 2009, viceministro con la delega al Commercio estero.
Urso: amo il mio Paese, l’ho sempre servito
“Amo il mio Paese. E credo di averlo sempre servito con dignità e competenza“. Si legge nel suo blog. “Quando è stato necessario ho rimesso gli incarichi, perché ritengo che occorra anche saper rinunciare al potere per affermare le proprie idee”. Subito dopo l’elezione alla guida del più importante organo di controllo e di garanzia del Parlamento, Urso, d’intesa con la Meloni, si è dimesso dagli incarichi operativi del partito.