Covid, 1.325 casi e 37 morti. L’Ema diffonde i dati delle trombosi e prende tempo sul mix di vaccini
Sono stati 1.325 i nuovi contagi da coronavirus in Italia nelle ultime 24 ore, mentre si sono registrati altri 37 morti. Il totale dei decessi arriva, così, a 127.190 dall’inizio della pandemia di Covid-19. Ieri i contagi erano stati 1400 e i morti 52. Il tasso di positività resta sostanzialmente invariato: ieri era allo 0,6%, oggi è allo 0,7% su 200.315 tamponi processati tra antigenici e molecolari. Intanto l’Ema fa sapere che «non è facile al momento uscire fuori con una raccomandazione clinica» sul mix di vaccini, mentre diffonde i dati relativi alle trombosi rare registrate con Astrazeneca e Johnson&Johnson.
Continuano a calare i ricoveri
Sul fronte dell’andamento della pandemia continuano a calare anche i ricoveri. Nelle terapie intensive oggi ci sono 44 pazienti in meno di ieri, a fronte di 15 nuovi ingressi, per un totale di 444 pazienti. Ugualmente scende il numero dei ricoverati nei reparti Covid ordinari: sono 176 in meno, che portano il totale a 2.888. I guariti nelle ultime 24 ore sono stati 4.533, per un totale di 4.023.957 di persone che sono uscite dalla malattia da inizio pandemia.
L’Ema prende tempo sul mix di vaccini
Sul fronte dei vaccini, le novità maggiori riguardano il fatto che il tedesco CureVac non ha superato i primi test di efficacia, fermandosi al 47%, e che l’Ema ha chiarito che sul mix per le seconde dosi «non è facile al momento uscire fuori con una raccomandazione clinica», anche perché «non è chiaro se le aziende che hanno vaccini autorizzati sono interessate a presentare qualche richiesta di cambiamento nelle informazioni di prodotto». In linea di massima, però, l’Agenzia riconosce le potenzialità del mix di vaccini che «è stato adottato con successo in passato». «È ben noto che mixare i vaccini spesso ha come esito una migliore risposta immune», ha spiegato in un incontro con la stampa Marco Cavaleri, responsabile Vaccini e Prodotti terapeutici per Covid-19 dell’Agenzia europea del farmaco Ema. Dunque, «potrebbe essere una strategia da adottare», ma servono più dati.
I numeri delle trombosi rare con Astrazeneca e J&J
L’Ema, che alla luce delle varianti sta anche valutando se accorciare l’intervallo tra prima e seconda di Astrazenca, ha poi diffuso i dati sulle trombosi rare legate ai vaccini a vettore virale. «Ad oggi – ha spiegato Georgy Genov, responsabile della Farmacoviglianza dell’Agenzia – abbiamo 10 possibili casi di trombosi associata a trombocitopenia su oltre 6 milioni di persone vaccinate contro Covid con il vaccino J&J nello Spazio economico europeo» e «su 45 milioni di vaccinati con AstraZeneca abbiamo 405 casi potenziali». «Rivedremo attentamente questi possibili casi che rimangono rari», ha aggiunto.
Le miocarditi e pericarditi in relazione ai vaccini mRna
È stato poi il vice direttore esecutivo dell’Ema, Noël Wathion, a chiarire che per quanto riguarda «le segnalazioni di miocarditi e pericarditi riportate dopo vaccinazione anti-Covid con prodotti a mRna» l’agenza continua a monitorare «strettamente» la questione da aprile, «ma non ci sono abbastanza dati per stabilire un nesso causale in questo momento». «Sembra comunque che il numero di casi sia molto basso», ha proseguito Wathion, aggiungendo che si tratta di infiammazioni in «forma moderata e che si risolvano in pochi giorni». L’Ema, inoltre, «ha iniziato a valutare una domanda per estendere l’uso del vaccino Covid-19 di Moderna per i ragazzi di età compresa tra 12 e 17 anni. L’esito della valutazione è previsto a luglio, a meno che non siano necessarie ulteriori informazioni». Proprio miocarditi e pericarditi in numero «anomalo», però, sono state segnalate nei bambini nei Paesi in cui la vaccinazione di massa sui minori è già iniziata.