Dopo 20 anni i nostri militari via dall’Afghanistan. A Herat ammainato il Tricolore (video)

9 Giu 2021 11:37 - di Redazione
Afghanistan

Cerimonia dell’ammaina bandiera martedì 8 giugno a Herat: il Tricolore viene ammainato alla presenza del  ministro della Difesa Lorenzo Guerini, del Capo di Stato Maggiore della Difesa, il generale Enzo Vecciarelli, del comandante del Coi (Comando Operativo di vertice Interforze) il generale di Corpo d’Armata Luciano Portolano, e del comandante della Brigata Folgore, il generale Beniamino Vergori, che nella base di Herat vive insieme ai militari pronti, a bandiera ripiegata, a cedere il loro “fortino” agli afghani.

Si chiude l’operazione Resolute Support in Afghanistan

L’Italia lascia l’Afghanistan dopo 20 anni. Un’operazione che ha comportato 50 caduti e 700 feriti.  “Oggi siamo qui – ha affermato il ministro della Difesa Guerini alla cerimonia dell’ammaina bandiera- a chiudere la nostra partecipazione all’Operazione Resolute Support, che ha sostituito Isaf dal gennaio 2015, concentrando il proprio sforzo nell’addestramento, consulenza e accompagnamento dei nostri alleati ed amici afgani. Un’attività di elevatissimo livello che in questi anni ha visto l’addestramento diretto o indiretto di più di 20.000 militari afgani del 207° Corpo d’Armata dell’Esercito Nazionale Afghano con cui abbiamo proficuamente operato in questi anni. Ma anche la realizzazione di circa 2200 progetti di cooperazione civile-militare”.

Paglia: spero che il sacrificio dei nostri militari sia servito

Il tenente colonnello Gianfranco Paglia al rientro dall’Afghanistan ha commentato: “Non è mai semplice lasciare un teatro operativo soprattutto quando si sono perse vite umane”. E’ normale – ha continuato – “quando si fa rientro a casa, che si spera che quel sacrificio sia almeno servito a portare la pace. Mi auguro che l’Afghanistan abbia raggiunto questo equilibrio e che non diventi come la Somalia, che ha di nuovo visto la nostra presenza dopo venti anni. Certamente quel territorio ha una storia diversa e noi ci siamo stati per più tempo, quindi il mio pensiero va sempre e solo a coloro che hanno sacrificato la propria vita per quel Paese”.

Rampelli: ricordiamo chi ha perso la vita in quei territori

Nel giorno in cui l’Italia ammaina il tricolore dopo 20 anni di missione a Herat – ha detto Fabio Rampelli – “ricordiamo il sacrificio di chi ha difeso con l’onore e a volte con la vita quei territori, finiti preda del terrorismo e della furia distruttrice talebana. Oggi possiamo orgogliosamente ribadire che la missione in Afghanistan – l’operazione militare più lunga a cui l’Italia abbia mai preso parte – non è stana vana”.

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