Draghi ha affondato il Ponte sullo Stretto, la Ue gongola. FdI: “Quanti inganni dal governo sul Pnrr”
“A seguito dell’interrogazione parlamentare, presentata dall’eurodeputato Fdi-Ecr Vincenzo Sofo, sulla rilevanza strategica del Ponte sullo Stretto, il commissario europeo ai Trasporti Valean ha confermato che il collegamento tra Calabria e Sicilia rientra nella rete transeuropea dei trasporti Ten-T ed è dunque considerata di importanza unionale dall’Unione europea. Tuttavia lo stesso commissario ha rilevato come questa opera non sia tuttora presente nell’elenco dei collegamenti da realizzare per il completamento della rete. Si tratta di un’assenza paradossale visto che la Commissione chiede il completamento del Ten-T entro il 2030 ma senza questa opera ciò è impossibile”. Così in una nota congiunta gli eurodeputati di Fratelli d’Italia-Ecr Vincenzo Sofo e Raffaele Stancanelli commentando la risposta della Commissione europea all’interrogazione dell’eurodeputato Vincenzo Sofo inerente la realizzazione del Ponte sullo Stretto. Un’opera su cui FdI si è da sempre espressa in modo favorevole.
Il Ponte sullo Stretto escluso dal Recovery Fund
“Riteniamo dunque gravissimo che il governo Draghi, dopo tanta retorica sulla realizzazione di questa infrastruttura, non l’abbia inserita nel Pnrr e ci appelliamo ai ministri Carfagna e Giovannini affinché pongano rimedio a questa mancanza. La questione verrà trattata anche durante il convegno Il potenziamento del sistema dei trasporti in Sicilia e Calabria: proposte e soluzioni per un’interconnessione con i corridoi europei per uno sviluppo commerciale e socioeconomico attraverso il Pnrr, che si terrà nella mattinata del 02 luglio a Sant’Alessio Siculo – Messina”, concludono.
Dalla Commissione, qualche giorno fa, era arrivata una comunicazione nella quale la Commissione Ue richiedeva “una valutazione completa dei costi e dei benefici ambientali e socioeconomici, tenendo pienamente conto dei rischi sismici” e faceva notare come il mancato inserimento del ponte sullo Stretto nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) sarebbe stato fondamentale per l’Italia inserire nel Pnrr solo investimenti e riforme che potessero essere completati in questo lasso di tempo”.