Europei, la Uefa e Londra dicono no a Draghi: «La finale si farà a Wembley, come previsto»

22 Giu 2021 9:55 - di Redazione

Spostare la finale degli Europei? Non se ne parla. La proposta dal sapore nazionalista di Mario Draghi di non giocare la fase finale di Euro 2020 a Londra, dove corre la variante Delta, non ha trovato consensi all’interno dell’Uefa. Che in una nota ha rispedito al mittente l’idea del premier italiano. La finale resta in Gran Bretagna. Addio sogni di portare la fase finale di Euro 20 a Roma.

Europei, l’Uefa a Draghi: la sede della finale non si cambia

“La Uefa, la FA, la Federcalcio inglese e le autorità inglesi stanno lavorando a stretto contatto con successo per organizzare le semifinali e la finale di Euro a Wembley. E non ci sono piani per cambiare la sede di quelle partite”. Così la nota perentoria del massimo ente calcistico europeo.

Il ministro inglese: la finale si terrà a Wembley

Ancora più netto il ministro della sanità britannico, decisamente seccato per l’iniziativa del premier italiano. “La finale degli europei in programma l’11 luglio si terrà a Wembley”, come previsto. Così il ministro John Hancock, replicando all’ipotesi di Draghi. Che ieri, nel corso di una conferenza stampa con Angela Merkel, ha parlato della possibilità di giocare le semifinali e la finale degli Europei in un Paese dove la situazione epidemiologica sia sotto controllo. Sognando di portarla a Roma allo Stadio Olimpico. Non ce l’ha fatta. Ma nessuno parla di sconfitta. Le anime belle della sinistra tacciono. Se la stessa proposta fosse stata avanzata dai pericolosi sovranisti, Salvini e Meloni, si sarebbe alzato lo sdegno contro la deriva nazionalista e populista. Se, invece, è firmata dall’ex numero uno della Bce è fatta nell’interesse degli italiani. Comunque il no definitivo della federcalcio continentale mette la parola fine.

Anche la Fgci boccia il premier italiano

Anche la Fgci boccia a sorpresa  la proposta del premier. Per motivi di marketing, per non vedersi scippare l’Europeo del 2028, forse. “La finale resta a Londra”, dice chiaramente il presidente della Federazione italiana gioco calcio, Gabriele Gravina: “Non ci sono le condizioni per poter pensare, sotto il profilo organizzativo, ad una final four a Roma o a Budapest”. Parole che tolgono ogni dubbio sulla possibilità di un eventuale stravolgimento da parte della Uefa. Il piano tricolore di Draghi è bocciato su tutta la linea. Mission impossibile per il premier, visto che la Uefa è vicina all’accordo con il governo inglese per consentire l’ingresso a 60mila tifosi.

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