Europei, un altro pasticcio sui tifosi inglesi a Roma: quarantena obbligatoria, ma impossibile
La partita degli Europei Inghilterra-Ucraina, che si disputerà sabato a Roma, provoca un nuovo cortocircuito nella gestione degli ingressi in Italia dal Regno Unito. In teoria, infatti, i tifosi inglesi dovrebbero sottoporsi a una quarantena obbligatoria di cinque giorni, come da ordinanza del ministro Speranza emanata alla luce della variante Delta. La partita, però, si disputa sabato, dunque fra quattro giorni. Così quella quarantena ritenuta necessaria per evitare il propagarsi della mutazione risulta di fatto impossibile. E in molti si interrogano su quanti dei 2500 biglietti a disposizione dei supporter britannici saranno venduti e soprattutto su come se ne uscirà nel caso i tifosi d’Oltremanica decidessero comunque di approdare a Roma.
Il precedente di Italia-Galles
Sul tema, tra l’altro esiste pure un precedente, perché già il 20 giugno, in occasione della partita Italia-Galles, disputata all’Olimpico, successe qualcosa di bizzarro: per mettere argine alla circolazione della variante Delta, Speranza emanò quell’ordinanza che ora impone la quarantena, ma i tifosi furono “graziati”. Il provvedimento, infatti, fu annunciato il venerdì, alla vigilia del loro arrivo, ma entrò il vigore il lunedì, il giorno dopo la loro partenza. Escamotage o dimenticanza che fosse, lo slittamento di due giorni dell’entrata in vigore della quarantena risolse il problema, non senza qualche imbarazzo da parte della autorità sanitarie.
Andreoni: «L’arrivo dei tifosi inglesi è un azzardo»
Ora il caso si ripropone, ma con le restrizioni in corso. «Permettere l’arrivo di tifosi inglesi a Roma è un azzardo», ha affermando, parlando con l’Adnkronos Salute, Massimo Andreoni, direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit) e primario di Infettivologia al Policlinico Tor Vergata di Roma. Per Andreoni, «sarà difficile tenere sotto controllo migliaia di persone. Credo che sarà necessario far entrare allo stadio solo chi ha il certificato vaccinale completo, oppure prevedere un test sierologico lo stesso giorno. Poi – ha aggiunto – si dovrebbe cercare di distribuirli bene all’interno dell’Olimpico, facendoli accedere con corridoi separati, in modo che non possano esserci assembramenti. Le scene viste in tv dei festeggiamenti con tifosi ammassati l’uno sull’altro – ha concluso – mi preoccupano molto».