Eva Ceccatelli, la storia speciale di un’atleta disabile che supera i suoi limiti giocando a volley seduta
Da Pisa e dalla Scuola Superiore Sant’Anna alle paralimpiadi di Tokyo, per difendere i colori della nazionale italiana della squadra di ‘sitting volley’. Si avvicina la partenza per Eva Ceccatelli, dipendente assegnata alla Uo Ricerca dell’Area Amministrazione degli Istituti di Management, Economia e Dirpolis (Diritto, Politica, Sviluppo), specializzata nella gestione dei progetti di ricerca internazionali finanziati dalla Commissione Europea.
Grazie alla disponibilità della Direzione Generale della Scuola Superiore Sant’Anna, Eva Ceccatelli ha potuto dare risposta affermativa alla convocazione della Nazionale, dopo anni passati ad allenarsi e dopo aver raccolto numerosi successi sportivi in questa disciplina, conciliando la sua passione per il “sitting volley” con gli impegni lavorativi. La convocazione per le Paralimpiadi di Tokio 2021 arriva dopo una serie di successi: campionessa italiana per quattro anni consecutivi, vice campionessa europea e qualificata per le paralimpiadi 2021.
Eva Ceccatelli, la campionessa che gioca a volley da seduta
“Ho iniziato a giocare a pallavolo – spiega Eva Ceccatelli – quando avevo 10 anni e, oggi che ne ho 47, non ho ancora smesso. Ho soltanto cambiato il modo di giocare”. Eva Ceccatelli si è avvicinata al sitting volley alla fine del 2016 per una richiesta arrivata in modo “casuale” da parte della Dream Volley Pisa, società per la quale allenava una squadra giovanile di pallavolo. “Mi è stato chiesto – continua la dipendente della Scuola Superiore Sant’Anna – di aiutare due ragazze della nazionale italiana che praticavano il ‘sitting volley’. Dopo un po’ di titubanza iniziale, mi sono buttata in questa nuova avventura. Non pensavo che fosse possibile tornare a giocare – prosegue – perché la mia patologia, la sclerodermia, malattia rara autoimmune, mi ha provocato un grosso danno alle mani, per cui pensare di toccare la palla era per me impensabile”.