Green pass, via libera domani in tutti i paesi Ue. Ecco come funziona e chi ne ha diritto
Via libera al Green pass, o certificato Covid digitale. Che entra in vigore domani in tutta l’Unione europea. L’obiettivo è quello di evitare quarantene o test per i viaggiatori dentro i confini della Ue. Per contribuire al graduale ripristino della libertà di circolazione nell’Unione. Di fatto limitata dalle restrizioni introdotte dai singoli Stati per ragioni per il covid. Ma non tutti i Paesi si sono messi in regola.
Green Pass, via libera dal 1 luglio per i paesi Ue
Da domani, in tutti i 27 Paesi membri (l’Irlanda è in ritardo a causa di un attacco informatico), il Pass sarà un diritto per tutti i cittadini Ue che abbiano i requisiti. Vale per chi è stato vaccinato. Per chi è guarito dal Covid-19. E per chi si sottopone a un test e risulta negativo. Il pass viene rilasciato dalle autorità nazionali gratuitamente, in formato digitale o cartaceo. Il Pass è dotato di un codice Qr che ne garantisce l’autenticità in tutta l’Ue.
Il Gateway, la piattaforma informatica Ue, è operativo da inizio giugno. E alcuni Paesi hanno già iniziato da settimane a rilasciare certificati. Se ottenere il Pass è un diritto, il suo utilizzo varia però da Stato a Stato. Ecco i dettagli.
Ecco i dettagli. Chi ne ha diritto
Il Green pass sarà valido a partire da quattordici giorni dopo l’ultima dose di vaccino anti-Covid. Le persone pienamente vaccinate (con due dosi), dovrebbero essere esentate, in viaggio, da test e quarantene. Lo stesso dovrebbe valere per le persone che sono guarite. E che hanno ricevuto una sola dose di vaccino, considerata sufficiente per essere protetti dalla malattia.
Con due dosi di vaccino
Un Paese è libero di scegliere di riconoscere e rilasciare il Pass anche dopo la prima dose. Ma ogni Stato può decidere di comportarsi come crede. Può cioè riconoscerlo o meno. Con il diffondersi della variante Delta, è meno probabile che il pass con una sola dose sia riconosciuto. Il pass vale per i cittadini Ue vaccinati con vaccini autorizzati dall’Ema. Gli Stati possono decidere, se credono, di riconoscere altri vaccini. Autorizzati dagli Stati con l’autorizzazione di emergenza (come il russo Sputnik dall’Ungheria).
Le persone guarite per i successivi 180 giorni
Le persone guarite dalla Covid-19 dovrebbero essere esentate da test e/o quarantene nei 180 giorni successivi al test Pcr positivo. Che attesta l’avvenuta infezione. Per chi non è vaccinato né guarito, allora resta il test, che il pass certifica e che viene così riconosciuto anche all’estero. Per i test Pcr o molecolari la validità è di 72 ore, mentre per quelli rapidi antigenici è di 48 ore. Mentre i test si pagano, però, i vaccini sono gratuiti. Questo elemento di discriminazione oggettiva non è stato rimosso nei negoziati tra Parlamento e Consiglio europeo. La Commissione ha stanziato 100 milioni di euro aggiuntivi per aiutare gli Stati a dotarsi test rapidi e abbassarne così il prezzo.
I nuclei familiari non saranno separati
Per evitare di separare i nuclei familiari alla frontiera, i minorenni che viaggiano con genitori esentati dall’obbligo di quarantena dovrebbero essere esentati anche loro dalla quarantena. I bambini sotto i 6 anni di età sono esentati anche dai test. Quelli dai 6 anni in su, però, dovranno sottoporsi a test, cosa che fa salire il budget dei viaggi transfrontalieri per le famiglie con figli al seguito.