Kamala Harris, l’icona dem brutale con gli immigrati. Meloni: “Che diranno gli intellettualoni?”
Non deve essere stato facile per la (finta) buonista dem Kamala Harris mettersi nei panni del (finto) cattivone Donald Trump ma, alla fine, la vicepresidente di Biden c’è riuscita senza troppi sforzi, nonostante i vertiginosi tacchi a spillo, facendo la voce grossa con gli immigrati che dal Guatemala cercano disperatamente di raggiungere gli Stati Uniti per diventare parte dell’american dream.
Così, durante una missione in Guatemala dove ha discusso del fenomeno migratorio dal Paese dell’America centrale con il presidente Alejandro Giammattei, la candida Kamala Harris ha avvertito i potenziali immigrati che si dovessero mettere in viaggio nel prossimo futuro verso il sogno americano a “non venire” negli Usa perché “sarete rispediti indietro”.
Parole brutali che la vice presidente americana ha pronunciato come fosse un Trump qualsiasi e non, invece, l’icona dem nata a Oakland da madre indiana, immigrata da Chennai, e da padre di origine giamaicana, assurta alla carica di 49º vicepresidente degli Stati Uniti d’America.
“Vogliamo sottolineare che l’obiettivo del nostro lavoro è aiutare i guatemaltechi a trovare la speranza a casa“, ha affermato ipocritamente Kamala Harris nel corso di una conferenza stampa dopo il colloquio con Giammattei, mettendo in imbarazzo, in un sol colpo tutta la sinistra terzomondista del globo e i teorici della Open Society, la società aperta e senza confini che i seguaci del raider miliardario, George Soros sostengono (a parole) di volere. Purchè fuori dal loro giardinetto. “Not In My Back Yard“, è la sintesi iconica di questa teorizzazione. Che ha anche un acronimo impronunciabile: NYMBY. Tradotto: “Non nel mio cortile sul retro”
Poi, magari convinta di poter essere stata fraintesa dai molti democratici che devono essere sobbalzati sulle sedie a sentire tanta spietatezza e disumanità fiorire sulle labbra di questa gentile creatura dai capelli corvini e l’incarnato ambrato che loro hanno sospinto sul soglio della Casa Bianca, Kamala Harris ha ribadito brutale: “Voglio dire chiaramente alle persone in questa area. Non venite“. Più chiaro di così.
Inutile dire che i media progressisti, fieri avversari di Donald Trump – che hanno crocifisso in tutte le maniere possibili durante tutto il suo mandato – si sono visti costretti a correre in soccorso della dottrina terzomondista così bistratta e anche della povera Kamala Harris a cui è toccato l’ingrato compito di gettare la verità in faccia ai poveri migranti guatemaltechi.
Ed è stato uno spettacolo imperdibile veder fior di editorialisti sinistroidi arrampicarsi sul vetro tanto scivoloso della real politic cercando di tenersi in equilibrio e, al contempo, di essere credibili agli occhi dei loro venticinque lettori.
Con un lirismo degno di altre cause, giornalisti e intellettuali cercano di “interpretare” in chiave buonista la svolta brutale della Harris.
“Aereo in panne per Kamala Harris, l’incidente simbolo della mission impossible”, titola enfaticamente la Repubblica in un complicato esercizio di equilibrismo per spiegare ai lettori attoniti che sì, ora tocca essere realisti e spietati con gli immigrati guatemaltechi. Non è certo la prima giravolta che i dem chiedono ai proprie elettori.
“Frenare i migranti restando umana. La sfida di Kamala Harris tra Guatemala e Messico“, è il controcanto che fa l’Huffington Post avventurandosi su un sentiero sdrucciolevole per giustificare l’inattesa capriola della Harris “incoraggiando – è proprio questo il termine ipocrita utilizzato – le persone a restare nei propri paesi di origine“.
“Il Vice Presidente USA e idolo della sinistra Kamala Harris ora parla come Trump e rivolgendosi ai migranti che vorrebbero entrare negli Stati Uniti dice chiaramente che l’immigrazione illegale sarà contrastata. – osserva, su Facebook, Giorgia Meloni. – Gli Stati Uniti continueranno a difendere i propri confini e le proprie leggi, anche “respingendo” chi prova a entrare illegalmente. Così come fa qualsiasi Nazione al mondo, tranne l’Italia ostaggio della sinistra immigrazionista“.
“P.S. Che dite, sentiremo il solito grido sdegnato di politici, giornalisti e intellettualoni nostrani o questa volta faranno finta di niente?”, si chiede ironica la Meloni.
Lamorgese e’ informata dei fatti? E’ a conoscenza che c’e’ un’isola chiamata Lampedusa ? Altrimenti fategli vedere una cartina geografica dell’Italia che forse non la conosce e con delicatezza evidenziate do ve si trova l’isola, magari con una freccia ROSSA, poi dategli anche qualche cifra di quante migliaia di migranti sono sbarcati. Poi ditegli che cosi’ non puo’ continuare, ma sempre con garbo, non vorrei che si alterasse confondendo gli sbarcati con i soldi che prende.
Se vi scappa un attimo di tempo, fatene una copia anche per di maio e mettetela dentro una lattina di coca cola e mandatela al MAE.
Per quanto riguarda la Kamala Harris, lasciatela ai suoi migranti che noi abbiamo i nostri a cui pensare.
Costei non parla affatto come Trump, che è dieci mila volte più umano di lei: la politica di Trump era stata concordata con il Messico, affinché i richiedenti asilo si fermassero in quel Paese in attesa che la loro pratica venisse presa in considerazione (Anche la Danimarca sta ora applicando la stessa politica). L’idea alla base di questo metodo è che i delinquenti, spacciatori, trafficanti di esseri umani non potrebbero richiedere asilo, in quanto verrebbe senz’altro negato. Kamala Harris è un’idiota che non si è mai recata al confine con il Messico e non lo farà mai. Dopo che Biden aveva dato a tutti il segnale che gli USA erano pronti ad accogliere chiunque, i clandestini si sono riversati nel Paese attraverso il confine con il Messico (mettendo in gravi difficoltà anche il Messico) al ritmo di oltre 170.000 al mese. Per mesi Biden e Harris hanno negato che ci fosse una crisi alla frontiera, ma ora non sanno più come gestire il problema e sono passati dall’invito ad invadere alla minaccia di respingere chiunque si presenti al confine.
“FUK NOW” a loro
Faranno finta di niente schifosi ipocriti
gli intellettualoni … stanno messi proprio male.