La farsa è finita, accordo tra “Rousseau” e Conte. Casaleggio durissimo: “Non è il M5S di mio padre”

5 Giu 2021 20:19 - di Redazione

Prima il blocco della piattaforma Rousseau. Per presunti e ‘sospetti’ problemi tecnici. Poi l’annuncio trionfante di Giuseppe Conte. “Abbiamo i dati degli iscritti”. Giustizia è fatta. La farsa è finita. Si conclude così la kafkiana guerriglia, a suon di carte bollate, tra la no profit di Casaleggio junior e i 5Stelle. Per il possesso della preziosa banca dati degli iscritti.

Rousseau-5Stelle, accordo raggiunto. La farsa è finita

L’accordo era nell’aria. Il compromesso inevitabile. Dopo l’altolà del Garante della privacy che lo scorso 1 giugno aveva dato 5 giorni di tempo a Rousseau per consegnare il ‘malloppo’. L’ingiunzione ordinava di consegnare al partito tutti i dati personali degli iscritti al Movimento. Sulla cui titolarità è nata l’imbarazzante bagarre a colpi di fioretto sui social. E in tribunale. Tempo scaduto. Lo stringato avviso sul sito di Rousseau agli utenti è un capolavoro. “Si comunica agli utenti che, per ragioni di carattere tecnico, sono temporaneamente sospese le funzioni operative della Piattaforma Rousseau. Seguirà nuova comunicazione non appena le funzionalità saranno ripristinate“.

Rousseau sospende le funzioni, è giallo

Nessun problema tecnico, ovviamente. Il redde rationem è arrivato. Con Giuseppi che può tornare a sperare. E Casaleggio che abbandona ufficialmente la casa del padre. La sospensione ‘temporanea’ della piattaforma digitale mette la parola fine alla querelle che ha visto battagliare negli ultimi mesi 5Stelle e Associazione Rousseau.

L’annuncio epocale di Conte: “Abbiamo i dati degli iscritti”

L’annuncio della risoluzione della ‘controversia’ era attesa in serata ma l’ex premier non ce l’ha fatta a resistere. “Il tempo dell’attesa e dei rinvii è finito. Il Movimento 5 Stelle entra in una nuova storia. Giugno segna l’inizio del nostro ‘secondo tempo’: siamo finalmente in possesso dei dati degli iscritti ed è stato raggiunto l’accordo con l’associazione Rousseau”. L’avvocato del popolo sceglie Facebook per l’epocale annuncio. Condito della migliore retorica sulla piazza.

Bocche cucite sulla cifra sborsata per l’accordo

“I debiti non si discutono, si onorano’: avevo dato la mia parola, ho fatto seguire i fatti”, prosegue Conte, leader in pectore di quello che resta del movimento. Bocche cucite, per ora, sulla cifra sborsata o da sborsare per l’accordo. Secondo indiscrezioni, sarebbero 250mila gli euro che il 5Stelle devono versare nelle casse di Rousseau. A fronte dei 450mila inizialmente chiesti da Casaleggio per sanare i mancati versamenti dei parlamentari.

“Le nostre strade si dividono con rispetto”

Su Facebook Conte sceglie accuratamente le parole giuste per nobilitare l’imbarazzante scontro che ha segnato le ultime settimane. “Dopo tanti anni di collaborazione era giusto che tutto si concludesse con un accordo”, dice. “Abbiamo trovato una soluzione, che consentisse la partenza di questa nuova fase. Mettendo fine alle varie pendenze e onorando i pagamenti”. Poi la mozione degli affetti. “Le strade si dividono ma con pieno rispetto da parte nostra. Casaleggio è un nome che evocherà sempre la storia del Movimento. E chi non rispetta la propria storia non rispetta se stesso”.

Entro giungo il voto online sul nuovo leader

Gli iscritti, faticosamente ottenuti, saranno neanche a dirlo il  motore principale che ci guiderà in questa avventura”. E adesso? Di gran carriera verso l’incoronamento. “Ci prendiamo solo qualche giorno per verificare i dati, scrive l’ex premier. “Subito dopo presenteremo il nuovo Statuto e la Carta dei principi e dei valori. Entro la fine di questo mese ci sarà la pronuncia con un voto online prima sullo Statuto e successivamente sul nuovo leader del M5S”.

Casaleggio: questo non è più il Movimento

Di ben altro tenore il post sul blog delle Stelle dopo l’accordo. «Questo non è più il Movimento”, scrive Casaleggio. “E sono certo non lo avrebbe più riconosciuto nemmeno mio padre.  Ho sempre chiesto semplicemente che le cose si facessero senza scorciatoie. E nel rispetto delle regole verso migliaia di attivisti ed eletti. Che ogni giorno con il loro lavoro hanno permesso il successo del Movimento di questi anni. Se si cerca legittimazione politica in un tribunale, vuol dire che la democrazia interna è fallita”. Con dolore, conclude, al completamento del passaggio dei dati, “mi disiscriverò dal Movimento 5 Stelle come tanti hanno deciso di fare negli ultimi mesi”.

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