L’ex M5S: «Grillo e Conte litigano come a Uomini e Donne. Di Maio? Pronto a tutto per il potere»
«Chi aveva un minimo di onestà intellettuale è scappato da quella banda lì, o è stato cacciato. Sono rimasti solo gli opportunisti, che alla fine si scannano sempre tra di loro». Giovanni Favia è stato uno dei primi a credere nel M5S e uno dei primi a esserne cacciato. Dunque, il Movimento e il grillismo li conosce bene, e da tutte le angolazioni. E oggi, di fronte allo scontro tra Beppe Grillo e Giuseppe Conte, il suo giudizio non lascia scampo: «Volevano fare la rivoluzione, sono finiti a litigare come a “Uomini e Donne”, ci vorrebbe la De Filippi a fare da paciere».
Conte? «Un furbone, il nulla comisco, perfetto per un club di scambisti»
Per Favia, intervistato da Il Giornale, infatti, nella contesa tra l’Elevato e il Professore, non c’è nulla di politico. Tutto si riduce, invece, a «uno scontro narcisistico, di personalismi». «Prima della pandemia dicevo che quelli del M5s avevano ammainato la bandiera del cambiamento e stavano contando i soldi, adesso siamo oltre, siamo al reality show», ha aggiunto Favia, che riserva i giudizi più velenosi a Conte: «Il furbone di Volturara Appulla»; «un nulla cosmico condito da frasi da Baci Perugina»; «ha affossato l’economia»; ha fatto «leva sulla parte più suggestionabile e fragile dell’elettorato», riuscendo così a «farsi passare da statista»; «rappresenta l’incravattamento fasullo del movimento»; in buona compagnia di Di Maio è un «opportunista che farebbe di tutto per il potere e la carriera». E ancora: «Conte è perfetto per un club di scambisti, essendo il nulla politico si adatta a tutto, è cattolico ma anche laico, populista ma anche europeista. Tutto per la cadrega».
Lo scontro tra Grillo e Conte, «la politica che diventa reality»
Insomma, par di capire che per Favia Conte sia il peggio del peggio. «Grillo quantomeno nella sua follia è uno che ha costruito qualcosa, è andato controcorrente, ha anche perso economicamente con la politica, questi invece sono dei burattini senza nessun ideale, solo la ricerca di consenso, è la politica che diventa reality», ha sottolineato l’ex consigliere regionale in Emilia Romagna, già candidato alla presidenza per il M5S. Secondo Favia, «stanno provando a far fuori Grillo» e Conte e Casalino «sono sicuramente più abili di lui». Inoltre, hanno dalla loro i parlamentari, cui «hanno garantito di derogare dal vincolo del secondo mandato».
Una manica di «parassiti che hanno vinto il Win for Life»
Anche il giudizio sui parlamentari è senz’appello. «Questi parassiti che hanno vinto la lotteria Win for Life sanno che Conte può garantirgli di continuare a fare politica mentre Grillo è imprevedibile», ha detto Favia, per il quale «la cosa più assurda è leggere che Di Maio viene classificato come neutrale». E invece «è quello che ha più da guadagnare dall’affossamento di Conte. Chi altro c’è come possibile leader moderato del M5s? Solo Di Maio, il maestro di paraculismo. Lui sta fermo e aspetta che Conte e Grillo si scannino, e si indeboliscano a vicenda».
Di Maio, «maestro dei paraculi»
Insomma, «il M5s è il partito più personalistico che ci sia, è un comitato di affari, affarucci miseri, stipendi, rimborsi, poltrone», nel quale «sono rimasti solo gli opportunisti, che alla fine si scannano sempre tra di loro». Quanto al seguito che, pur in costante calo, continua ancora ad avere, Favia ha detto al Giornale che si piega col fatto che «i loro fan vivono in una bolla autorefenziale, sui social. Se gli pisciano in testa e gli dicono che piove loro ci credono». Si scinderanno? «Può essere, ma non cambierebbe molto. Si sono alleati con tutti, vuoi che non trovino un accordo tra loro?»