M5S, è guerra aperta tra Grillo e Conte: va in fumo la presentazione dello Statuto fissato per giovedì
Era tutto previsto per il lancio dello Statuto. Ma la “guerra” tra Grillo e Conte ferma tutto. Non se ne fa niente per ora. A quanto apprende l’Adnkronos, il giorno X per presentare il nuovo statuto e la carta dei valori 5 Stelle sarebbe stato giovedì: era stata infatti verificata la disponibilità di una grande sala capitolina: qui l’ex premier avrebbe presentato il suo progetto, una ‘sfida’ che Beppe Grillo gli aveva affidato nel febbraio scorso. Ma proprio le divergenze tra Conte e il fondatore del Movimento avrebbero al momento mandato a carte quarantotto i piani. Troppo il divario tra i due sui nodi sullo statuto, a partire dall’estromissione di Grillo dalle scelte politiche. Intenzioni che avevano mandato Grillo su tutte le furie.
Grillo e Conte, una sfida muscolare
Era stata prenotata una grande sala per un confronto ormai ineludibile. Le frizioni, i botta e risposta tra Conte e Grillo avrebbero dovuto trovare una soluzione a metà di questa settimana. La disdetta segnala che i termini del “gelo” tra i due sono ben più gravi di quel che è stato descritto. Le distanze -raccontano alcuni beninformati – sarebbero ancora più ampie. E Grillo, spiega chi gli è vicino, sarebbe deluso e arrabbiato per il nuovo corso: difficile trovare la quadra. Anche perché sia Conte che Grillo sarebbero decisi a non cedere: l’ex presidente del Consiglio convinto del cambiamenti impressi nel M5S via statuto; e Grillo sul piede di guerra su diversi punti, ma anche amareggiato -riportano le stesse fonti- di non aver partecipato attivamente alla stesura del neo statuto.
M5S, gelo tra Conte e Grillo
Un Beppe Grillo “depotenziato”? “A Beppe non sta bene”, hanno raccontato fonti 5S raccolte dal Giornale: “Grillo vuole essere arbitro, al di sopra di tutto“, raccontano quelli più a stretto contatto e che lo conoscono bene. E “senza l’ok di Grillo il voto sul nuovo Statuto non può partire”. Il “redde rationem” previsto per giovedì è andato all’aria e dunque le cose si mettono male. All’inizio della rifondazione del M5S Beppe Grillo era sceso a Roma per incoronarlo, adesso il comico arriva nella Capitale per fermarlo. Anzi non arriva proprio, il che significa che l’aria è brutta. Nonostante il “pompiere” Roberto Fico affermi che va tutto bene.
M5S Grillo non vuole essere “demansionato” da Conte
Da Statuto, Grillo dovrebbe avere piena disponibilità del logo – senza il riferimento al Blog delle Stelle di proprietà di Davide Casaleggio -; inciderà sulle votazioni, ma resta il nodo della sua influenza politica. «Beppe fa così, non è un politico, ma pretende di dettare la linea ogni volta che vuole», dicono fonti parlamentari del M5s al giornale. Non è un caso che il post anti-Nato e filo-cinese sia stato pubblicato sul Blog del comico proprio nella stessa giornata in cui Conte debuttava in pubblico, a Napoli insieme al candidato giallorosso Gaetano Manfredi.
Da Grillo bastoni tra le ruote a Conte
Dai rispettivi entourage descrivono un Grillo “bellicoso” come non si vedeva dai tempi del “vaffa”; e un Giuseppe Conte deciso a non mollare la sua linea. Si aspettava carta bianca, ma gli sta andando male. Grillo vuole dare una prova muscolare: ha deciso lui il bis a Roma per Virginia Raggi, primo bersaglio del repulisti contiano. Poi il fondatore ha bloccato la modifica del simbolo; ha messo in imbarazzo l’ex premier sui cinesi, e ora tiene il punto sullo Statuto. Sarà difficile questa diarchia per un movimento in crisi nera che sta conoscendo una gestazione complicata.