Meloni: “Letta vuole più immigrati per avere manodopera a basso costo. Senza parole”
“La sinistra continua con la sua becera propaganda immigrazionista. Mentre la disoccupazione è in vertiginosa crescita e le imprese sono in ginocchio, la sinistra chiede l’arrivo di altri immigrati da utilizzare come manodopera a basso costo nei campi. E la chiamano accoglienza…”. Un post di Giorgia Meloni sulla sua pagina Fb è più eloquente delle risposte a Enrico Letta. Il segretario del Partito democratico ospite di Porta a Porta non molla la presa sui migranti. E prosegue con la sua agenda “surreale”, spingendo per accogliere nel Paese la “manovalanza” straniera.
Meloni alla sinistra: “Becera propaganda immigrazionista”
“In molti campi dobbiamo capire che probabilmente serve manodopera che viene dall’immigrazione. I giovani italiani sono pochissimi, il nostro sistema imprenditoriale ha bisogno di manodopera”: le parole sconcertanti di Letta scendono direttamente da un’impostazione ideologica assurda, vecchia, lontana dalla realtà. I giovani italiani disoccupati, aumentati a seguito del Covid – come fa notare la leader di FdI – non devono sembrargli sufficienti per coprire il fabbisogno delle aziende. Senza contare che le parole del segretario del Partito democratico hanno potenzialmente un peso esplosivo. Potrebbe indurre a incoraggiare altri migranti a lasciare i loro Paesi; nella convinzione che in Italia trovino l’albero della cuccagna. E così non è. “La verità è che avete bisogno di manodopera a basso costo; e di un nuovo serbatoio clientelare di voti. Ecco di cosa avete bisogno“. Lo scrive un utente “realista” a commento del post di Giorgia Meloni.
Immigrati: da Letta parole “pericolose”
Con l’ondata di migranti che a pieno ritmo si prepara a sbarcare sulle coste italiane, Letta fa promesse che non può mantenere. Non ci sono aziende pronte ad assumerli ma centri di accoglienza saturi e in condizioni disastrose. Pura retorica immigrazionista, appunto. Parla come Laura Boldrini. Un’agenda surreale e anche vecchia. E fa un po’ ridere che a Porta a porta il segretario Pd abbia esordito così, presentandosi come il nuovo che avanza: “Ho lasciato sei anni di cose molto interessanti che facevo, e le ho lasciate per tornare in politica. E mi sono detto che se torno, torno per fare le cose fatte bene, non per vivacchiare. Sono tornato per provare a cambiare le cose in Italia in modo che i giovani italiani trovino opportunità che trovano oggi all’estero”. Non sembra questo il modo migliore. Del resto Enrico Letta è così.
L’agenda surreale e vecchia di Letta
Il “nuovo” Pd che vorrebbe per aiutare gli italiani basato su ius soli, immigrazione, tasse e patrimoniale ha fatto insorgere più volte FdI. E reso perplessi gli i stessi elettori dem. Accerchiato ovunque, criticato dai suoi, in calo nei sondaggi, Letta non è ancora pago. E per riscattarsi dall’ultimo tonfo con la proposta di una patrimoniale ora ripertica la retorica immigrazionista. Sembrano più le mosse della disperazione che una lucida visione. Avanti cosi…