Meloni: «Ora spuntano le prove della censura cinese sul covid. Ma non erano fake news?»
Il mistero di Wuhan. Dopo le censure di Pechino e i silenzi della stampa mainstream, arrivano le conferme. Altro che complottismi sull’origine made in China del coronavirus, dice Giorgia Meloni. Che commenta su Facebook la rivelazione del Wall Street Journal, ripresa da Repubblica, su un team di scienziati cinesi avrebbe cancellato le prime sequenze del covid 19. Proprio così.
Covid, il mistero di Wuhan riapre il giallo cinese
Un ricercato americano, Jesse Bloom, ha recuperato 13 sequenze del virus archiviate prima del dicembre 20219. I codici erano stati raccolti da un team medico cinese prima della comparsa ufficiale del coronavirus a Wuhan. Poi però qualcuno li ha fatti sparire. Su richiesta della Cina. Rendendo così più difficile la ricostruzione delle origini della pandemia. E ora la scoperta riapre il ‘giallo’ sull’origine cinese del virus. Sempre smentita dall’Oms come “improbabile”.
Meloni: ma non erano fake news?
Un colpo di scena che non sorprende la leader di Fratelli d’Italia. Che da sempre ha puntato il dito contro la censura del governo di Pechino. “Per un anno e mezzo l’ipotesi che il Covid-19 fosse uscito dal laboratorio cinese di Wuhan è stata bollata come fake news”, scrive su Facebook. “I censori a pagamento del sistema, quelli che fanno le pagelle ai politici e ai giornalisti, segnalavano sui social chiunque sollevasse dubbi sulla storia ufficiale del coronavirus”, incalza la Meloni.
“La censura dei cani da guardia del regime del pensiero unico”
“Passato per pura casualità da un pipistrello a un pangolino e poi all’uomo. Ora però la foglia di fico dei novelli inquisitori non basta a coprire le informazioni che stanno venendo fuori. E che – conclude – rendono sempre più plausibile una responsabilità cinese. Per quanto ancora dobbiamo accettare la censura sui social network e sui mezzi di informazione da parte dei cani da guardia del regime del pensiero unico? Per Fratelli d’Italia la libertà è un valore sacro. Sempre”.