Michetti e Matone al via: scarpe nuove e correremo per la città. Gli altri candidati? Meglio parlare di Roma
“Adesso mettiamoci le scarpe nuove e corriamo in tutti i territori della città“. Conclude così il suo intervento Enrico Michetti, dal Tempio di Adriano a Roma, dove il centrodestra ha presentato i candidati per il Campidoglio. Al suo fianco Simonetta Matone, che non ha risparmiato frecciatine a quella sinistra che l’ha criticata perché magistrato “prestato” alla politica. “Io mi riconosco una dote – ha detto – l’equilibrio”. E annuncia che si metterà in aspettativa come hanno fatto prima di lei -ha sottolineato – altri magistrati che si sono candidati e che provenivano da sinistra.
Michetti e Matone: onorati per la scelta del centrodestra
Entrambi, Michetti e Matone, sono onorati perché il centrodestra li ha scelti. Un ticket perfetto, afferma Salvini, “perché uno è della Lazio e l’altro della Roma”. Matone dice: “Nella vita bisogna buttarsi”. Michetti addirittura si definisce folgorato dall’incontro con Giorgia Meloni la quale a sua volta promette: “Sono disposta a fare il porta a porta con voi”.
Sgarbi: faremo diventare Michetti più grande
Michetti racconta degli incontri con i leader del centrodestra e con i loro collaboratori, della messa a punto del programma che nasce dall’incontro tra la buona politica e la buona volontà. Del resto i leader nei loro interventi avevano messo in chiaro una cosa: noi diamo la visione, loro – i candidati – ci mettono esperienza e competenza. Eccola la squadra che può cambiare Roma, con un Vittorio Sgarbi che ironizza: “Ma voi lo sapete chi è l’assessore alla Cultura di Roma? Una esperta di burlesque”.
E’ il tridente del centrodestra. Matone che dice: “Io non conosco solo la ztl, ma anche le periferie e i problemi di chi ci vive”. Michetti che afferma: “Mi hanno dato del tribuno? Ne sono onorato, sarò la voce del popolo”. Sgarbi che annuncia: “Io sono la componente miracoli, voglio fare miracoli per Roma”. E ancora: “Faremo diventare Michetti più grande, un Michettone“.
Michetti e la storia dell’antica Roma
E il candidato sindaco ringrazia tutti (ma si dimentica di Berlusconi per poi scusarsi: “Per carità di Dio, grazie anche a lui”) e invoca pace per una città dove c’è troppo odio, c’è troppo pregiudizio. Insomma se prima di lui i grillini avevano cavalcato l’odio anti-casta, il risentimento anti-partiti, l’estetica del “vaffa”, Michetti si rifà alla storia dell’antica Roma. “Il cittadino era al centro. Per lui si facevano strade, terme, acquedotti”. Un sogno? Difficile ma possibile, replica. E poi un altro segnale di discontinuità: gli altri candidati per me non sono nemici, ma colleghi. “Non parlerò di loro, ma parlerò del futuro di Roma”.