Milano, La Russa: “L’istruttoria per il sindaco è nelle mani di Salvini. Ci faccia sapere”
‘‘L’istruttoria su Milano è nelle mani di Salvini, aspettiamo...”. Così Ignazio La Russa, vicepresidente del Senato e tra i fondatori di Fdi, attende da Matteo Salvini ‘nuove’ sul nome da schierare come anti Sala dopo il ‘no’ del manager di Mediolanum, Oscar di Montigny. L’ex ministro rispetta le scelte del leader della Lega e attende l’esito della sua “istruttoria”. Milano è diventata contendibile per il centrodestra, come suggeriscono i sondaggi. Ma ad oggi il candidato sindaco non c’è ancora. C’è un vicesindaco, Gabriele Albertini che si è reso disponibile. Ma non basta.
Sindaco di Milano, La Russa: “Aspettiamo notizie da Salvini…”
Per La Russa non ci sono problemi per un ticket con Gabriele Albertini ‘vice’, purché – dice all’Adnkronos- il sindaco sia di eguale peso e valore… Il candidato sindaco -insiste – non può essere meno importante e di minor valore rispetto al suo vice”. Chiarissimo La Russa. La giornata è stata contrassegnata da voci, dichiarazioni, smentite. Matteo Salvini ha declinato l’invito “offertogli” dall’uscente Sala a candidarsi lui in prima persona. Secondo il primo cittadino “sarebbe un grande confronto politico di idee della città: potrebbe essere una soluzione”, ha dichiarato in mattinata a margine della conferenza stampa di fine mandato. Fonti della Lega confermano che il leader del partito non si candiderà. Salvini fa altresì sapere di essere “al lavoro per chiudere con un candidato e una squadra di valore”.
Salvini risponde: “In tempi rapidi sindaco di Milano e squadra”
Per questo ha rinviato il vertice nazionale di centrodestra e oggi ha lasciato Roma per volare nel capoluogo lombardo. Domani il leader della Lega farà una conferenza stampa sulle partite Iva e incontrerà i suoi. E, assicurano le stesse fonti, “è ottimista e confida di trovare una soluzione di valore in tempi rapidi”. “Sono onorato della stima e della fiducia che tanti milanesi hanno in me. La ripagherò offrendo in tempi rapidi non solo un sindaco ma una squadra vincente per la città”, ha assicurato il leader della Lega. Proseguono, intanto, i contatti riservati per scegliere l’anti Sala. Il tempo stringe, se si vota in autunno, entro metà settembre bisognerà consegnare le liste e prima si trova in candidato sindaco, meglio è. Come dice La Russa, aspettiamo…
Di Montigny non si sfila del tutto: “Sono un ex potenziale candidato”
”L’istruttoria”, insomma, ”è e resta nelle mani di Salvini”. Spetterà a lui sbrogliare la matassa e uscire da uno stallo che rischia di diventare sempre più penalizzante per la coalizione. In attesa che Salvini tiri fuori dal cilindro il nome competitivo e vincente, sul tavolo rimane l’unico che fino ad ora ha resistito tra i tanti ‘bruciati’: l’ex ministro azzurro, il milanese Maurizio Lupi. L’attuale presidente di ‘Noi con l’Italia’, raccontano, avrebbe confermato, per ora, la sua disponibilità qualora dovesse tornare in pista un ‘politico’. Intanto l’ex candidato Oscar di Montigny fa sapere di non sentirsio affatto un ex della partita milanese. “Io non sono un ex candidato sindaco, ma un ex potenziale candidato. Non voglio togliermi dalle responsabilità, ma si è sempre parlato solo di un’ipotesi di candidatura. Ipotesi che, per un non leghista come me, è nata inizialmente da contatti con i rappresentanti della Lega. A un certo punto però ho chiesto di parlare con i leader della coalizione, e non con i delegati, per quanto rappresentativi possano essere. Dopo un po’ di tempo, questo confronto con Berlusconi e Meloni non è arrivato”.
Idea Toti: “Proviamo con le primarie dove non c’ è un candidato condiviso”
Lo ha dichiarato durante la trasmissione di Telelombardia ‘The True Show – Attenti a quei due’, condotta da Fabio Massa e Barbara Ciabò. “Il ticket composto da me e Gabriele Albertini avrebbe potuto fare molto, ma molto bene“, ha aggiunto. E nelle more di una decisione che vedrà la luce prossimamente arriva a metà pomeriggio la proposta di Giovanni Toti via twitter: “Ma perché dove non abbiamo ancora scelto un candidato condiviso non proviamo con le primarie di centrodestra? Per esempio a Milano…”.