Murgia vuole cambiare la lingua con lo “schwa”. Scemenze che non mutano la realtà: i sessi sono due

8 Giu 2021 8:34 - di Adele Sirocchi
Murgia

Su Michela Murgia e l’inconsistenza di ciò che dice e fa basterebbe rievocare la battuta di Giampiero Mughini: “Per mesi un libro della Murgia è stato in cima alla classifica dei più venduti, i posteri si faranno una strana idea del nostro tempo”. Eppure, andiamo tutti dietro alle sue stupidaggini perché lei, la nuova Boldrini, ha compreso che l’unico modo per accendere i riflettori è attirarsi nemici: i fascisti, i generali, le divise, i maschi. E poi anche le donne che non la pensano come lei. Estremizzare la polemica per farsi personaggio. Chissà se ci crede davvero in quello che dice e scrive.

Murgia, la logica demolitoria non risparmia la lingua

Murgia fa dell’azzardo consapevole la sua cifra, la base della sua logica demolitoria. Via gli eroi, via le statue, via i corteggiamenti, via i nomi per far largo ai soli cognomi, via l’appellativo “signorina”, e infine via gli uomini e le donne. Tutti lasciti di un fastidioso medioevo patriarcale… Sgomberare il campo per fare strada al post-umano indistinto celebrato con la lingua “non binaria”. Se la Boldrini si faceva un vanto di voler cambiare il vocabolario a suon di “sindaca”, “ingegnera”, “assessora”, Murgia fa un passo avanti. Nel vuoto. Almeno la Boldrini intendeva difendere l’identità di genere, quella femminile, Murgia le vuole cancellare.

Murgia nei suoi articoli usa lo schwa

Così nei suoi articoli usa lo schwa, il segno del genere neutro “∂”. Nel suo ultimo articolo di politica su L’Espresso ha scritto “nessunə”, “convintə” e “tuttə”. Insomma una grande trovata: scrivi sciocchezze che non interessano a nessuno ma ci piazzi il carattere rivoluzionario del gender fluid e tutti ne parleranno.  Peccato che Murgia capisca pochissimo di scienza del linguaggio. La lingua non si modifica su impulso delle ideologie ma si trasforma sulla base di esigenze reali e concrete e se per secoli e secoli i generi dei nomi sono stati maschili e femminili non è stata colpa dell’oppressione maschilista ma del fatto che si percepiscono due generi.

Perché uno nasce con il pisellino e l’altra con la farfallina… E purtroppo per la Murgia lo schwa non cambierà la situazione, almeno finché gli esseri umani non saranno “creati” totalmente in laboratorio. Il che, se vogliamo dirla tutta, era il piano del Diavolo nel bel libro di fantasy di C.S. Lewis, Quell’orribile forza.

Il linguaggio delle emoticon

Dunque noi ancora pensiamo alla realtà rappresentandola in modo binario: maschio e femmina. Con buona pace della Murgia e della minoranza esaltata che vorrebbero introdurre nuovi incomprensibili caratteri che neanche stanno sulla tastiera del pc. E tra l’altro questi improvvisati linguisti non sanno neanche che la lingua neutra dei segni già esiste: è quella delle emoticon. E a commento dell’ultima scemenza di Michela Murgia, in conclusione, non si sa se commentare con la faccina che piange o con quella che ride a crepapelle…

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