Primarie del Pd a Roma: flop annunciato (votano solo in 45mila). Ma Letta è contento lo stesso

21 Giu 2021 8:58 - di Mia Fenice
primarie Pd

Flop annunciato alle primarie del Pd per la scelta del candidato sindaco di Roma. Nella corsa al Campidoglio sarà Roberto Gualtieri, il parlamentare dem ed ex ministro dell’Economia, a correre per il centrosinistra. Dopo aver battuto gli altri sei partecipanti, l’ex titolare delle Finanze nel Conte bis dovrà vedersela in autunno con Enrico Michetti per il centrodestra, con il sindaco Virginia Raggi per il M5S e con il leader di Azione Carlo Calenda.

Flop delle primarie a Roma

Ma i numeri dei partecipanti parlano da soli. Il dato dell’affluenza ha raggiunto i 45mila votanti. Un vero e proprio insuccesso rispetto ai 110mila votanti delle primarie che incoronarono Ignazio Marino nel 2013, quando si scontrò con Gentiloni e Sassoli. E anche rispetto ai 47.300 del 2016 (ma i voti validi furono 43.607) quando vinse Roberto Giachetti. Non solo, per rendersi conto della batosta, basti pensare che nel marzo del 2019, quindi solo due anni fa, alle primarie che elessero Nicola Zingaretti segretario del Pd a Roma votarono 92mila persone.

Enrico Letta e Gualtieri soddisfatti

Ma Enrico Letta è contento lo stesso. «Bene! La prima scommessa è vinta. Le #primarie a Roma e Bologna sono un successo di popolo e pur in epoca Covid hanno affluenza come preCovid. Il successo di #Lepore e #Gualtieri dimostra che abbiamo avuto ragione a non aver paura a farle perché il popolo di cs è con noi. Avanti!», scrive con parole di giubilo il segretario del Pd su twitter. Soddisfatto anche Gualtieri: «Molti parlavano di flop delle primarie e invece non c’è stato. Dopo mesi di restrizioni e in una giornata calda, con la partita dell’Italia, c’è stata una partecipazione superiore a quella delle ultime primarie per il candidato sindaco».

Caudo: «Hanno votato al massimo 37mila persone»

A spegnere l’entusiasmo per il modesto risultato ci ha pensato il presidente del III municipio, Giovanni Caudo. «Alle primarie di Roma non hanno votato 45mila persone, al massimo 37mila», ha detto a Il Foglio Caudo, arrivato secondo dopo Roberto Gualtieri mettendo in dubbio l’affluenza alle primarie a Roma. Caudo ha chiesto che le schede siano ricontate.

L’affluenza ai gazebo è stata bassissima. Come riporta il Messaggero, a Testaccio di solito nelle primarie i votanti superano quota mille ma stavolta no: non più di 500. A Piazza Mazzini nel 2016 la quota fu 1200, in questo caso invece 500. E via così. Per il Pd c’è solo da piangere, altro che essere soddisfatti.

Primarie del Pd, bufera per il post

Ma le polemiche non finiscono qui. Caudo, minisindaco del III municipio ed ex assessore all’Urbanistica della giunta Marino, ha segnalato anche in alcuni seggi “leggerezze nei controlli dei documenti o addirittura di palesi violazioni”. Il Pd romano è finito sotto i riflettori anche sul fronte social. Ha postato su Facebook una scheda con sei caselle vuote e un solo nome barrato: quello di Gualtieri. Mancavano i nomi degli altri sfidanti: Imma Battaglia, Giovanni Caudo, Paolo Ciani, Stefano Fassina, Cristina Grancio e Tobia Zevi. La trovata ha infastidito Imma Battaglia: «I voti si conquistano con l’informazione, con i programmi e con le idee, e non oscurando dei nomi». E il leader di Azione Carlo Calenda non ha perso occasione per polemizzare: «Alla voce primarie aperte. Un vero esercizio di democrazia. Daje». «Non sentirete da me una sola parola polemica», ha replicato gelido Letta.

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