Ricolfi: prevedibile il 20% di Giorgia Meloni. Nel centrodestra le proposte migliori sono le sue

25 Giu 2021 14:58 - di Francesco Severini
Ricolfi

Il sociologo Luca Ricolfi, dopo avere messo a nudo i vizi della sinistra antipatizzante, si concentra – in una intervista al Giornale – sulla destra che verrà.

Ricolfi non crede al partito unico del centrodestra

Non crede molto al partito unico del centrodestra. “Il punto è – afferma Ricolfi – che una semplificazione è elettoralmente neutrale solo se avviene in entrambi i campi. Se a compattarsi fosse solo il centro-destra, i voti raccolti dal partito unico della destra sarebbero di meno della somma dei consensi ai singoli partiti. E comunque Fratelli d’Italia non ci starebbe: non dobbiamo dimenticare che, come racconta Giorgia Meloni nel suo libro, Fratelli d’Italia è nata precisamente dall’insoddisfazione per l’esperienza del Pdl. Il progetto di una Federazione di tutto il centro-destra è realistico e utile, quello di un partito unico a me pare irrealistico, e un tantino autolesionistico».

Ricolfi: FdI è più equilibrato della Lega

E sull’ascesa di Giorgia Meloni il sociologo ricorda di averlo previsto. “Una delle poche previsioni elettorali azzeccate che ho fatto in vita mia è che Giorgia Meloni sarebbe arrivata al 20% dei consensi. La feci da Porro, a Quarta Repubblica, circa un anno e mezzo fa, subito prima del Covid. Quella previsione era basata su un’analisi dei programmi e delle proposte di Fdi, che da diversi anni mi appaiono più equilibrate di quelle della Lega (ad esempio in materia di tasse e mercato del lavoro), e più coraggiose di quelle di Fi (ad esempio in materia di immigrazione). Per me, in altre parole, il centro dello schieramento conservatore è Fdi, non certo la Lega. In breve, per venire alla sua domanda, credo che l’essere all’opposizione conti poco, e che a pesare sia il fatto di avere idee chiare (e stabili!) su parecchie cose”.

Conte? E’ come il giardiniere Chance del romanzo Presenze

Infine, Ricolfi non rinuncia a una stoccata al Pd. Esercizio che spesso contraddistingue le sue analisi. Nel parlare di Giuseppe Conte, il sociologo si chiede come sia stato possibile, da parte del Pd, scegliere l’ex premier come interlocutore privilegiato. “Conte – infierisce Ricolfi – è un personaggio come Chance, il giardiniere di Presenze (romanzo di Jerzy Kosinski), magistralmente interpretato da Peter Sellers nel film Oltre il giardino. Che sia stato preso sul serio per tre anni, e ancora sia l’interlocutore privilegiato del Pd è una circostanza che mi lascia senza parole”.

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