Saman, la Gruber ne schiera tre contro la Santanché. E lei: “Ci sono abituata” (video)
9 Giu 2021 16:17 - di Marta Lima
Tre contro uno, giusto per chiarire la conduttrice, Lilli Gruber, da che parte stava. Si parlava di Saman, la ragazza pachistana quasi certamente uccisa dai parenti perché si ribellava a un matrimonio combinato, in studio Daniela Santanché, che sui diritti delle donne islamiche da anni conduce battaglie a rischio della propria pelle. Peccato che le sia stato quasi impedito di affermare la verità più semplice, quella che la sinistra non vuole riconoscere: quella famiglia di immigrati voleva vivere, in Italia, secondo le regole dell’Islam integralista, quello di Saman non è stato un normale femminicidio, ma un attacco all’Occidente, al quale la povera ragazza guardava con interesse. A cercare di banalizzare il tutto a crimine isolato di qualche sconsiderato, Antonio Padellaro, del Fatto,Beppe Severgnini, del Corriere della Sera, e la consigliera pachistana del Pd a Reggio Emilia, Marwa Mahmoud. Tutti e tre con la stessa tesi: non buttiamola in politica. E la Mahmoud a sottolineare che l’Ucoii ha “lanciato” una fatwa contro i matrimoni combinati. Una fatwa? Cos’è? Che c’entra con la legge italiana? Che valore ha rispetto al nostro ordinamento? Come si può invocare l’applicazione di una fatwa invece che della legge italiana?, si è chiesta la Santanché.
Gruber invita la Santanché, poi la mette al centro…
“Mi piacerebbe parlare dei diritti delle donne visto che ci riempiamo sempre la bocca di questo argomento e non parliamo di come vengono trattate in alcuni Paesi musulmani”, ha detto a un certo punto la senatrice di Fratelli d’Italia, Daniela Santanchè, ospite a “Otto e mezzo” su La7. “Ne abbiamo parlato finora”, ha sottolineato la conduttrice Lilli Gruber. “Sì certo, in tre contro uno. Ma io sono felice e contenta, sono abituata e do il meglio di me”, questa la risposta polemica della senatrice di Fi. “Non è stato trattato come gli altri femminicidi. Non ho sentito le voci delle femministe, i grandi giornali non ne hanno parlato inizialmente, solo ora se ne accorgono. E la sinistra? In silenzio…”.