Sedicenne uccisa a coltellate, il papà: demoni? Il ragazzo cerca solo alibi, Chiara amava la vita

30 Giu 2021 10:16 - di Lorenza Mariani
sedicenne uccisa a coltellate

Il papà di Chiara, Vincenzo Gualzetti, non si dà pace. Distrutto dal dolore, e furioso per le dichiarazioni dell’amico che gli ha strappato la figlia, ora annuncia battaglia: «Voglio giustizia per lei». Anche perché, dal quadro indiziario all’interrogatorio del sospettato dell’efferato omicidio della sedicenne uccisa a coltellate, emerge un quadro di violenza cieca sfociata in un delitto che ancora non rivela il reale movente. E che, evidentemente, il genitore della vittima non può e non vuole far derubricare come l’atto di un folle…

Sedicenne uccisa a coltellate, parla il papà

E allora, oggi parla lui: Vincenzo Gualzetti, il papà di Chiara. E nel tentativo di esprimere il dolore che lo dilania e restituire verità alla sedicenne massacrata, in un’intervista a la Repubblica dichiara: «È innaturale seppellire una figlia. Non lo auguro al mio peggior nemico. Non mi do pace. Ora sarà una battaglia: voglio giustizia per lei. Una ragazza tranquilla, felice, benvoluta da tutti, che amava la vita». E ancora: «Solo pensare a questi quindici anni con lei mi lacera. Chiara era questa: guardi quell’arco fatto a mano, le frecce. Amava anche la spada. E la sua pagella era piena di otto, nove, dieci. Quando me l’ha portata era fiera», racconta il padre straziato dal dover addio a Chiara, che aveva tutta una vita di fronte a sé. Cosa avrebbe voluto fare? Gli chiede il giornalista: «Aveva i suoi progetti per il futuro. Avrebbe continuato a studiare. Era attaccata alla vita».

«Il giovane fermato sta solo cercando alibi: Chiara era felice»

Non solo. «Chiara – racconta il genitore – era tranquilla. Felice. Serena e affettuosa. Stiamo vivendo un dolore indescrivibile. E abbiamo i nervi a fior di pelle». Anche perché, nel tentativo di ristabilire la verità sulla figlia e di delegittimare quanto asserito dall’omicida reo confesso, che nell’interrogatorio di ieri, agli inquirenti ha parlato di “demoni” e “spinte interiori”, sul ragazzo il signor Gualzetti ricorda che «con noi ha fatto uno stage. Noi lavoravamo e lui assisteva ai lavori che si facevano. Non ha mai parlato di demoni o altro. Sarà forse uno dei primi alibi che si sta creando»… Una strategia difensiva, insomma, quella del giovane, che però, a detta del genitore, infierisce ancora su Chiara e offende la verità.

Sedicenne uccisa a coltellate, il giovane fermato avrebbe detto: «Domenica ucciderò una ragazza»

Anche perché, ai dubbi del papà della sedicenne uccisa a coltellate, si aggiunge anche quanto riportato dal Corriere della Sera. Secondo cui pochi giorni prima della tragedia, il giovane avrebbe detto a un parente: «Domenica ucciderò una ragazza». Un elemento che decisamente con combacia con l’ipotesi di un delitto estemporaneo sollecitato da demoni e spinte interiori… Ma tant’è: e la Procura per i minorenni di Bologna, guidata da Silvia Marzocchi, sta valutando di disporre una consulenza psichiatrica per il giovane.

Un dolore incolmabile: «Che scopo ho adesso? Devo trovare un senso, non lo so»…

Poi, la domanda più forte. Quella che scava nel solco di un dolore incolmabile: come sarà la vostra vita senza Chiara? «Immaginate vostro figlio che gioca alla Play Station, e all’improvviso di lui resta soltanto un videogioco – risponde Vincenzo Gualzetti –. Oppure il suo letto vuoto, senza che puoi dargli il bacio della buonanotte. Io domani mi alzo, vado a lavorare, porto i soldi a casa. Per chi? Che scopo ho adesso? Devo pensare a un progetto. Devo trovare un senso, non lo so… Forse un giorno di questa casa farò un centro sociale intitolato a lei. So che si stanno mobilitando in tanti, che vogliono anche organizzare una gara di tiro con l’arco intitolata a lei». A lei, che aveva tutta la vita davanti. Una vita spezzata domenica in un’uscita pomeridiana come tante, trasformata in tragedia. Senza ritorno...

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