Sfregio al Roma Pride: in corteo un Cristo Lgbt. Meloni: inaccettabile. Offesi milioni di fedeli
Il Roma Pride parte da Piazza Vittorio e fa subito discutere. Il corteo che portato in strada l’universo Lgbt che, come il copione prevedeva, tra bandiere arcobaleno e mascherine rainbow. Bella Ciao improvvisata qui e là alternata coi successi di Raffaella Carrà, si è aperto con uno striscione che recitava, emblematicamente, “Orgoglio e ostentazione”. E ha invocato, dalla testa alla coda della manifestazione, l’approvazione immediata del Ddl Zan. In una parata che quest’anno, tra le solite rivendicazioni e polemiche, ha infilato cori e insulti contro chi è contrario al dogma gender e al Disegno di legge dell’esponente Pd. Con una inaccettabile forzatura che è riuscita ad emergere nonostante fossero come sempre davvero tanti gli eccessi e le coloriture che – notoriamente – caratterizzano la coreografia della manifestazione: il Cristo Lgbt in piazza tra i manifestanti…
Meloni, Cristo Lgbt a Roma Pride: «Perché mancare di rispetto a mln di fedeli?»
Una coreografia, dunque, ancora una volta esagerata: nella teatralità del corteo e nella aggressività degli slogan, che stavolta si sono maggiormente concentrati contro il Vaticano, dopo le polemiche seguite all’intervento della Santa Sede. Con cori e insulti contro chi è contrario a Ddl Zan. Con cartelli, striscioni e un murales a due passi da San Pietro che ritrae il bacio tra due guardie svizzere. Ma non è finita qui. Oggi i proseliti del rito Lgbt sono andati decisamente oltre. E tra i primi a segnalarlo è stata proprio Giorgia Meloni, che sulla pagina Facebook ha rilevato: «Leggo che il corteo del Roma Pride è aperto da un ragazzo travestito da “Cristo Lgbt”, con stimmate colorate e bandiera arcobaleno».
«Come si concilia la lotta a discriminazioni e violenze con i cori di insulti e minacce?»
E ancora: «Per quanto mi interroghi, non riesco a trovare una risposta a questa domanda: che bisogno c’è di mancare di rispetto a milioni di fedeli per sostenere le proprie tesi?». Una parentesi inquietante, quella del Cristo avvolto in un mantello arcobaleno e con tanto di corona di spine, che offende la sensibilità di molti credenti e fedeli, senza nulla aggiungere peraltro alla causa Lgbt. Tanto che, stessa Meloni a conclusione del suo post chiosa: «E aggiungo: come si concilia la lotta alle discriminazioni, alla violenza e all’odio con i cori di insulti e minacce contro chi non è d’accordo con il Ddl Zan? Se sei convinto delle tue idee e delle tue posizioni, non hai bisogno di insultare nessuno. Io la penso così. Qualcun altro evidentemente no», conclude la presidente di Fdi.