Sileri stana Speranza: “Errori di comunicazione. Anche io ho problemi col gabinetto del ministro”
«Sul mix vaccinale c’è stato errore di comunicazione da parte del ministero della Salute». Pierpaolo Sileri in un’intervista rilasciata sulla Stampa oggi in edicola strapazza non poco Roberto Speranza. Lo fa alla sua maniera, con la consueta trasparenza dimostata già in passato. Quando, pur essendo viceministro col Conte2 e ora sottosegretario di quel ministero, ha visto spesso passare sopra la propria testa tante decisioni. Sulle quali o non era stato consultato o wera stato avvertito a cose fatti, spesso crendogli imbarazzi in tv. Così, visto che è stato il premier in primis a lanciare una bordata d’irritazione a Speranza e ai tecnici che lo supportano, Sileri non nasconde le difficoltà e le incompresioni:
Sileri: “Anch’io ho problemi col gabinetto del ministro Speranza”
«Dentro al ministero ci sono grandi professionalità – dice a Niccolò Carratelli- ma anche diverse cose che potrebbero funzionare molto meglio». L’indicazione sulla vaccinazione eterologa per gli under 60 che avevano fatto la prima dose con AstraZeneca è stata un errore. A domanda Sileri risponde con un sì netto: «Sì, era più sensato lasciare aperta l’opzione di fare anche la seconda dose con AstraZeneca, per chi preferisce evitare l’eterologa: che resta comunque la soluzione più sicura ed efficace. Ma il vaccino AstraZeneca continua a essere autorizzato dall’Ema sopra i 18 anni: quindi, se uno vuole fare il richiamo con quello, è giusto che possa farlo. Poi, da medico, farei delle distinzioni», ha spiegato.
Sileri: “”Seri problemi di comunicazione”
Sileri è molto chiaro: «Sarei molto rigoroso nel consigliare Pfizer o Moderna per le donne sotto i 50 anni; ed eviterei sempre di dare AstraZeneca ai giovani sotto i 30 anni. Tutti negano di aver contribuito alla “confusione” sul fronte vaccini, riconosciuta pubblicamente dal premier Draghi». Sileri è onesto e non nega che l’emergenza pandemica possa richiedere cambiamenti incorsa. Ma questo non dece essere un alibi per mandare in confusione o nel panico la gente. E’ accettabile, spiega «riadattare la campagna vaccinale alle nuove evidenze scientifiche. Ma bisogna farlo con indicazioni chiare, che probabilmente non erano tali, a causa di seri problemi di comunicazione». Non infierisce e non fa né il nome del ministro Speranza né dei sui tecnici. Ma la risposta sul chi è respondabile della confusione di cui sopra è piuttosto lampante. E vale più di un’ammissione. Non siamo messi bene.
Sileri si sfoga: “Le mie proposte senza risposta”
«Faccio fatica a individuare colpe dei singoli e non sono la persona più adatta per rispondere; visto che io stesso da più di un anno ho seri problemi di comunicazione all’interno del ministero, prevalentemente con il gabinetto del ministro. Per capirci – specifica Sileri- sono quello che non ha avuto accesso ai verbali del Cts; che ha fatto innumerevoli proposte, senza avere mai risposta…». Insomma, può bastare: ecco come vanno le cose con Speranza, il suo gabinetto ministeriale e i suoi tecnici. E sullo stop all’obbligo di indossare le mascherine all’aperto, su cui ora pende il giudizio del Cts atteso per lunedì in giornata, Sileri dice la sua. «Se vuole una data – risponde alla Stampa – diciamo dal 1° luglio. A patto di tenere la mascherina sempre in tasca e rimetterla in caso di assembramenti o se si entra in un luogo chiuso. E monitorando con attenzione la variante Delta».