Sindaci, Berlusconi ottimista anche su Torino: «Dopo 30 anni strapperemo la città alla sinistra»
«Sono sicuro che queste elezioni amministrative avranno dei buoni risultati per noi in tutta Italia. E naturalmente spero che a Torino ci sia un cambiamento dopo quasi 30 anni della conduzione della città». L’ottimismo non è più contagioso come un tempo, ma c’è ancora. A dispetto del tempo, degli acciacchi e dei sondaggi. Ma solo un illuso può pensare che le avversità riescano a scalfire la tempra di combattente di Silvio Berlusconi. Il Cavaliere è in sella e non ha voluto far mancare il proprio incitamento ai candidati-sindaco del centrodestra impegnati nelle grandi città.
Berlusconi chiama il candidato Damilano
Oggi è stata la volta del saluto a Paolo Damilano, imprenditore civico sorretto dal centrodestra torinese in occasione della sua presentazione da parte di Forza Italia. Come da rito ormai consolidato, la telefonata di Berlusconi non poteva mancare, con annesso calorosissimo «in bocca al lupo». Da esperto di calcio, il Cavaliere sa quanto le rivalità tra tifoserie possano pesare in una competizione elettorale comunale. Non stupisce, perciò, che abbia esordito con un «forza Juve, forza Torino», a dir poco sbalorditivo sulle labbra di chi fino a ieri è stato presidente del Milan, club rivalissimo di quello bianconero. L’ex-premier si dice «convinto» del buon risultato del centrodestra. Naturalmente, spera anche in una buona affermazione del suo partito, definito «l’unico liberale, europeista e cattolico».
«Forza Juve e forza Torino»
C’è spazio anche per una battuta sulla mancata individuazione del candidato a Milano. Infatti, manca ancora. «Vi siete chiesti il perché?», scherza Berlusconi. «Perché – risponde marzullianamente dopo essersi fatto la domanda – dopo Damilano a Torino ci sembra giusto trovare uno che si chiami Datorino a Milano. Ma ancora non l’abbiamo trovato e continuiamo a cercare». Parole che suonano anche come un affettuoso richiamo all’alleato Salvini, ancora incerto sul da farsi. Ma questo si vedrà. A Torino il candidato c’è e a lui Berlusconi ha voluto consegnare soprattutto certezze.