Spunta la variante Lambda, individuata in Perù. L’Oms: una mutazione “di interesse”: ecco perché
Mentre si teme la mutazione Delta, spunta anche la variante Lambda… Paese che vai, variante che trovi. Il Covid, che ha stravolto il mondo, le cui abitudini sono state rivisitate e corrette alla luce della pandemia, ha cambiato anche il nostro modo di pensare e, perché no? Anche di dire. Non è un caso, del resto, se da un po’ di tempo a questa parte, e in questi giorni più insistentemente che mai, si parla di una nuova variante, un’ennesima mutazione del coronavirus che sembra essersi sviluppata in particolare in una determinata area del modo. Stiamo parlando della variante Lambda: l’ultima metamorfosi di Sars-Cov-2 individuata per la prima volta in Perù nell’agosto 2020 e presente in diversi Paesi latino-americani. Una variante, per l’appunto, che l’Organizzazione mondiale della sanità, nell’aggiornamento epidemiologico settimanale, ha definito «di interesse».
Mentre si teme la mutazione Delta, spunta anche la variante Lambda
Gli esperti di settori hanno associato la variante Lambda, che monitorano da tempo, a tassi sostanziali di trasmissione comunitaria in più Paesi. Con una prevalenza crescente nel tempo in concomitanza con l’aumento dell’incidenza di Covid-19. Ma c’è di più. I dati aggiornati al 15 giugno informano che la variante è stata identificata in 29 Paesi: con una maggiore circolazione in America Latina. In particolare in Cile, dove gli addetti ai lavori hanno riscontrato una prevalenza complessiva pari al 31% dei casi certificati. E ancora: in Perù (dove l’incidenza sarebbe al 9%). Ecuador (8%) e Argentina (3%). Secondo le autorità peruviane, riferisce l’Oms, l’81% dei casi di Covid-19 diagnosticati dallo scorso aprile nel Paese è associato al ceppo Lambda.
La variante Lambda e la differenza sostanziale tra «varianti d’interesse» e «preoccupanti»
Va detto, però, come ricordano in queste ore anche diversi altri siti, che le varianti definite “di interesse” (variants of interest-Voi), definizione che contraddistingue quelle «potenzialmente interessanti», solo in via teorica potrebbero avere conseguenze significative. A differenza delle cosiddette “variants of concern” (Voc), cioè «preoccupanti», categoria in cui rientrano tutte quelle conosciute e accreditate dagli studi di settore fin qui: ossia la variante inglese. Quella sudafricana, brasiliana e indiana, per l’appunto.
L’allerta dell’Oms sulle varianti in circolazione
È chiaro che, per ogni gruppo sono previsti una serie di protocolli e consigli utili da seguire. Anche per questo, il caso della variante Lambda è sotto controllo da almeno un anno. Ma in questi giorni, vista l’alta incidenza di casi registrati, l’Oms – che tiene contro degli sviluppi sul coronavirus nel mondo – ha suggerito una maggiore attenzione a questa particolare metamorfosi del virus. Senza dimenticare, naturalmente, che le varianti fin qui riscontrate a livello planetario sono ormai migliaia. O meglio, come riporta tra i tanti il sito di Money.it, attualmente le varianti del virus «sono più di 4 mila. Ma non tutte sono più pericolose di quella attualmente in circolazione»: ossia la variante Delta…