Vaccino ai giovani, l’allarme di Garattini: “Non abbiamo alcun dato sugli effetti tossici”
Sulla campagna vaccinale pende la spada di Damocle della somministreazione ai più giovani, bambini e adolescenti. A lanciare l’allarme ora è il farmacologo Silvio Garattini. Il fondatore e presidente dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri Irccs di Milano è intevenuto ad Agorà su Rai 3. “Non sappiamo quali sono gli effetti tossici nei giovani. Non abbiamo nessun dato. E gli effetti tossici si manifestano quando sono vaccinate centinaia di migliaia di persone”. Le sue parole danno sostanza ai tanti dubbi che stanno emergendo sulla somministrazionr dei vaccini a queste fasce d’età. E soprattutto trova conferma l’iniziativa presa da FdI di sospendere i vaccini di massa nei bambini e negli adolescenti: «se non in presenza di indicazioni specifiche per singoli casi». E’ il frutto della mozione presentata al Senato, primo firmatario il capogruppo in commissione sanità Franco Zaffini. Un‘iniziativa tempestiva, in attesa di dati confortanti.
Garattini: “Perché vaccinare i giovani?”
Nell’interrogazione sono citati i comportamenti di altri paesi in materia, Usa, Gran Bretagna, Israele. In Germania, in particolare, l’autorità vaccinale del Robert Koch Institut, l’equivalente del nostro Istituto Superiore di Sanità, raccomanderebbe di immunizzare contro il Covid solo i ragazzi e bambini con determinate patologie pregresse. Quali tipologie di vaccino sono state usate durante l’Open Day del 2 giugno scorso in Fiera a Bologna? E’ una delle domande poste nell’interrogazione di FdI. Il parere del professor Garattini va in questa direzione: sarebbe più opportuno in questa fase concentrarsi sull’immunizzazione dei più anziani e delle fasce fragili della popolazione: “Perché vaccinare i giovani? – si chiede- . Bisogna mettere in sicurezza gli anziani, altrimenti continuiamo ad avere morti. Quella deve essere la priorità”. Parlando invece della possibilità di imporre il siero alle categorie di persone più a rischio, Garattini ha detto la sua: “L’obbligo vaccinale potrebbe essere una strada per gli over 60 scettici, ma prima curiamoci di chi vuole vaccinarsi e ancora non ha potuto farlo per i limiti della nostra organizzazione: deve essere un obiettivo prioritario”.
Fondazione Gimbe: nessuna prova sull’efficacia della vaccinazione eterologa
Si cambia argomento e si vira sul cosiddetto richiamo eterologo. Agli under 60 che hanno fatto la prima dose con AstraZeneca potrebbe essere richiesto di fare la seconda dose con un altro vaccino, Pfizer Moderna. E’ intervenuto Nino Cartabellotta della Fondazione Gimbe: ha fatto presente che i 4 studi citati dal parere del Cts arruolano poco più di 800 persone e misurano l’efficacia del mix solo sulla risposta immunitaria; e la sicurezza solo sugli effetti collaterali frequenti e a breve termine. In altri termini, quindi, ad oggi non ci sarebbero ancora prove sufficienti sull’efficacia della vaccinazione eterologa.