Caso Amara ed Eni-Nigeria, il Csm si sveglia e convoca i magistrati di Milano
Con un ritardo imbarazzante, il Csm finalmente si sveglia e decide di convocare i magistrati di Milano per capire com’è potuto accadere il cortocircuito sui casi Amara ed Eni-Nigeria.
La prima commissione del Csm ha convocato numerosi procuratori aggiunti e alcuni sostituti di Milano, che si sono occupati dei casi Amara ed Eni-Nigeria, nell’ambito di un’istruttoria su un’attività di vigilanza sugli uffici giudiziari della Procura milanese.
Tra i punti all’esame della commissione per le incompatibilità del Consiglio superiore della magistratura vi sarebbero la vicenda legata al processo a Eni e Shell in Nigeria, conclusosi con l’assoluzione di tutti gli imputati, e il caso dei verbali secretati sulle dichiarazioni dell’avvocato Piero Amara sulla presunta ‘loggia Ungheria’.
Obiettivo delle audizioni, da quanto si apprende, è verificare se ci siano stati profili di irregolarità e criticità nella gestione della Procura di Milano sulle vicende Amara ed Eni-Nigeria e valutare eventuali incompatibilità ambientali per alcuni magistrati che si sono occupati, a vario titolo, delle due questioni.
Alle audizioni, che si terranno tra il 26 e il 27 luglio prossimi in presenza o in modalità telematica, sono stati convocati fra gli altri gli aggiunti Tiziana Siciliano, Eugenio Fusco, Maurizio Romanelli e Letizia Mannella, come anche i sostituti Alberto Nobili, Gaetano Ruta e Francesca Crupi.
Nessuna convocazione, invece, per Fabio De Pasquale, titolare del fascicolo sulla presunta corruzione in Nigeria.
Convocati anche il presidente del Tribunale di Milano, Roberto Bichi, e Marco Tremolada, presidente della settima sezione penale e del collegio del processo Eni-Nigeria.