Centrodestra ai box, FI non molla la Vigilanza Rai. L’offensiva FdI si estende alla Calabria
Il caso Rai continua a scuotere il centrodestra e mostrare qualche crepa di troppo in Forza Italia. E per un Elio Vito favorevole a cedere a Fratelli d’Italia la presidenza della Commissione di Vigilanza Rai scatta subito una Licia Ronzulli a dire di no. A sedere oggi su quella poltrona c’è l’azzurro Alberto Barachini. Vi era stato eletto in quanto parlamentare dell’opposizione, come da consolidata prassi parlamentare risalente alla XIII legislatura (1996). Ora però Forza Italia è in maggioranza e quindi la Vigilanza Rai toccherebbe a FdI, partito per altro già penalizzato dall’asse Lega-FI al momento del voto in Parlamento sul rinnovo del Cda dell’azienda del servizio pubblico radiotelevisivo.
Ancora tensioni nel centrodestra
Giorgia Meloni lo rivendica esplicitamente, come ha potuto constatare che ne abbia ascoltato l’intervista resa ieri a Bruno Vespa. Per la leader della destra non è una questione di poltrone bensì «di sistema». L’opposizione dev’essere messa in grado di svolgere adeguatamente ed efficacemente il proprio ruolo. Ma non c’è solo la Rai a mandare in fibrillazione il centrodestra. Un altro fronte, che vede ancora una volta opposti FdI e FI, rischia di aprirsi in Calabria, dove si vota per le regionali a seguito della prematura scomparsa di Iole Santelli. I berlusconiani hanno candidato il capogruppo alla Camera Roberto Occhiuto, in base al principio della continuità politica. Anche la Santelli, infatti, era di Forza Italia.
La Meloni: «garantire l’opposizione»
Ma è lo stesso principio disatteso sul cda Rai e che ha visto il consigliere uscente designato a suo tempo da FdI, Giampaolo Rossi, non riconfermato nell’incarico. La Meloni vorrebbe ora rendere la pariglia agli alleati sostituendo Occhiuto con Wanda Ferro, segretaria della commissione Antimafia in quota FdI. Ma anche in questo il rifiuto forzista è netto. Morale: al momento nessuno può escludere una corsa solitaria dei Fratelli in quella regione. Per il centrodestra, insomma, il momento è un po’ complicato. È ora che chi ha rotto l’equilibrio – FI e Lega – si dia da fare per ripristinarlo.